Histoplasma capsulatum | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Fungi |
Phylum | Ascomycota |
Classe | Eurotiomycetes |
Sottoclasse | Eurotiomycetidae |
Ordine | Onygenales |
Famiglia | Ajellomycetaceae |
Genere | Histoplasma |
Specie | H. capsulatum |
Nomenclatura binomiale | |
Histoplasma capsulatum Darling, 1906 |
Histoplasma capsulatum è un fungo Ascomycota, agente eziologico dell'istoplasmosi; cresce soprattutto in aree contaminate da escrementi di pipistrelli e di uccelli. Questo fungo è un fungo dimorfico.[1]
L'histoplasma è stato scoperto nel 1905 da Darling, l'infezione invece è stata studiata soltanto nel 1930: prima di allora la malattia veniva confusa con la tubercolosi.
Il fungo penetra nell'ospite umano attraverso l'inalazione di conidi o frammenti di ife; passando nei polmoni vengono fagocitati dai macrofagi polmonari e si convertono in lieviti (in quanto fungo dimorfico), così in grado di replicarsi all'interno dei macrofagi stessi.
Nell'ospite il cui sistema immunitario non è compromesso i macrofagi acquistano immunità e limitano l'infezione; in condizione di immunocompromissione l'infezione si diffonde e può diventare grave.
Il 5% delle infezioni sono asintomatiche e si risolvono spontaneamente, con una sindrome che somiglia ad una semplice influenza; in casi dove vi sono già problemi polmonari, può provocare lesioni anche distruttive del tessuto polmonare.