I 4 dell'Oca selvaggia | |
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Una scena del film | |
Titolo originale | The Wild Geese |
Paese di produzione | Regno Unito, Svizzera |
Anno | 1978 |
Durata | 134 min e 131 min |
Genere | azione |
Regia | Andrew V. McLaglen |
Soggetto | dal romanzo di Daniel Carney |
Sceneggiatura | Reginald Rose |
Produttore | Euan Lloyd, Erwin C. Dietrich |
Casa di produzione | Richmond Film Productions (West) Ltd, Varius Entertainment Trading A.G. |
Fotografia | Jack Hildyard |
Montaggio | John Glen |
Effetti speciali | Kit West |
Musiche | Roy Budd |
Scenografia | Syd Cain, Bob Bell |
Costumi | Elsa Fennell |
Trucco | Ron Berkeley, Paul Engelen, Richard Mills, Neville Smallwood |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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I 4 dell'Oca selvaggia (The Wild Geese) è un film del 1978, diretto da Andrew V. McLaglen.
Gli interpreti principali della pellicola sono Richard Burton e Roger Moore. Nel 1985 venne girato un sequel, I 4 dell'Oca selvaggia II.
Sir Edward Matherson convoca in segreto il colonnello Allen Faulkner al quale chiede, dietro compenso, di liberare Julius Limbani, ex presidente democratico di un Paese africano, prigioniero del dittatore Endova, salito al potere dopo un colpo di Stato. Il colonnello, che era a capo del servizio di sicurezza del presidente, non poté far nulla e cadde in disgrazia. Ovviamente sir Edward agisce per togliere di mezzo il dittatore e mettere le mani sulle miniere di rame del Paese.
Faulkner accetta (anche per avere un riscatto personale) e si mette alla ricerca dei collaboratori migliori per questa missione, primi tra tutti i due più stretti amici, Rafer Janders abile stratega ed organizzatore e Shawn Fynn scaltro pilota di aerei. Recluta anche Sandy Young, il migliore addestratore che lui conosca. Si ritrova a mettere insieme una truppa di 50 mercenari e li porta in un campo di addestramento nello Swaziland in Africa. Qui, dopo aver pianificato nei minimi particolari la missione di liberazione, il gruppo si mette in marcia.
Lanciatisi in paracadute da un aereo, i mercenari raggiungono facilmente la caserma in cui è detenuto Julius Limbani, ne uccidono le sentinelle e qualche guardia che non si arrende, liberano il prigioniero e si accingono di corsa a riprendere l'aereo che li porterà in salvo, il tutto senza perdite. Tuttavia, nel frattempo Matherson si è accordato con il dittatore in cambio di vantaggiose concessioni minerarie e richiama indietro l'aereo mentre sta atterrando per il recupero lasciando i mercenari a terra in balia delle forze africane. La situazione è disperata ma Janders idea un piano di salvezza: l'unica speranza è dirigersi a sud verso le terre della tribù di Limbani per organizzare una rivolta contro il dittatore Endova. A bordo di due autocarri il gruppo si dirige verso sud ma presto uno dei due autocarri è distrutto da un aereo mentre attraversa un ponte e tutti gli occupanti vengono uccisi. Presto anche il secondo autocarro deve essere abbandonato per proseguire a piedi, con Limbani, malato e colpito. In una fuga disperata dagli spietati "Simba", trasportando Limbani a spalle, i mercenari lottano per la salvezza e riescono a recuperare un aereo, indicatogli da un missionario che spera di allontanare la battaglia dal villaggio che assiste, ma a costo di innumerevoli vite, sia tra i mercenari sia tra i loro avversari.
Durante le peripezie Limbani conquista le simpatie dei mercenari, anche dell'afrikaner Pieter Coetzee, tutti sono infatti colpiti dalla visione di un'Africa pacificata.
Dopo una battaglia finale con i Simba, in cui muoiono molti dei mercenari rimasti, i superstiti salgono sull'aereo in movimento pilotato da Young, ma Janders ferito non riesce a salire e implora Faulkner di ucciderlo per non essere preso prigioniero dai feroci Simba, e di prendersi cura di suo figlio. Sull'aereo Limbani, dopo aver dato la prova della sua presenza ottenendo per i dodici superstiti l'autorizzazione ad atterrare in Rhodesia, muore. D'obbligo la vendetta finale. Alla fine il colonnello, in rispetto alla promessa che ha fatto all'amico Rafer, decide di occuparsi del piccolo Emile Janders in qualità di tutore.
L'oca selvaggia colpisce ancora, del 1980, non è un seguito ufficiale, fu semplicemente la distribuzione italiana a far credere che fosse il sequel, vista la presenza di Roger Moore.