Ignazio Zuccaro vescovo della Chiesa cattolica | |
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In charitate pax | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 23 agosto 1839 a Palermo |
Ordinato presbitero | 14 giugno 1862 |
Nominato vescovo | 22 giugno 1896 da papa Leone XIII |
Consacrato vescovo | 19 luglio 1896 dal cardinale Michelangelo Celesia |
Deceduto | 28 novembre 1913 (74 anni) a Palermo |
Ignazio Zuccaro (Palermo, 23 agosto 1839 – Palermo, 28 novembre 1913) è stato un vescovo cattolico italiano.
Palermitano di origine, nacque da una famiglia di cattolici praticanti. Fu ordinato presbitero il 14 giugno 1862.
Il 22 giugno 1896 papa Leone XIII lo nominò vescovo di Caltanissetta. Ricevette l'ordinazione episcopale il 19 luglio seguente nella cattedrale di Palermo dal cardinale Michelangelo Celesia, arcivescovo metropolita di Palermo, co-consacranti furono mons. Domenico Gaspare Lancia di Brolo, arcivescovo metropolita di Monreale, e mons. Giacomo Daddi, vescovo ausiliare di Palermo. La sua azione pastorale si svolse in continuità con il suo predecessore. Incrementò e sostenne il movimento cattolico, che in quegli anni ebbe un notevole sviluppo, sorsero in questo periodo le casse rurali, cooperative di lavoro e le società di mutuo soccorso. Sotto il suo governo pastorale nacque il giornale diocesano L'Aurora, diretto dal sacerdote don Angelo Gurrera, suo segretario. L'appoggio del vescovo Zuccaro alle iniziative sociali, manifestata in una proficua collaborazione con don Gurrera, crearono un atteggiamento di ostilità ed opposizione da parte delle autorità locali e delle classi nobiliari, che subito inviarono esposti contro il vescovo alla Santa Sede. Il vescovo fu travolto da una valanga di infamità: presunte amanti, presunte ruberie, presenti favoritismi, presunte deviazioni eretiche e frequentazioni con ideologie moderniste. La Santa Sede decise di inviare a Caltanissetta un visitatore apostolico nella persona del padre redentorista Ernesto Bresciani, il quale condannò mons. Zuccaro senza possibilità di appello.
Il 30 aprile 1906, dopo dieci anni di irreprensibile ministero, rassegnò le dimissioni e venne contestualmente nominato da papa Pio X vescovo titolare di Archelaide. In punta di piedi lasciò Caltanissetta tornando a Palermo sua città natia portando con sé tante sofferenze. Morì il 28 novembre 1913 all'età di 74 anni. Fu sepolto nel cimitero palermitano di Sant'Orsola. Il suo successore, mons. Antonio Augusto Intreccialagli, in una dettagliata relazione che inviò alla Santa Sede, dimostrò le falsità delle accuse contro il suo predecessore, dimostrando anche la superficialità di giudizio del visitatore apostolico che per tale motivo venne sollevato dal suo incarico.
Dopo 102 anni, nel gennaio del 2008, le spoglie mortali del vescovo Zuccaro, sono ritornate nella città episcopale nissena, per volontà del suo quinto successore, il vescovo mons. Mario Russotto, il quale nell'omelia della celebrazione di accoglienza ha così salutato il suo predecessore:
«È questo un momento di commozione per tutti noi, ma anche di profonda gioia. Dopo 102 anni il Signore ci dà l'occasione per una riconciliazione tra il vescovo e la sua diocesi. Oggi compiamo un doveroso atto di pietà cristiana, permettendo a questo vescovo di riposare nella sua cattedrale, un vescovo che ha guidato con zelo ed entusiasmo la sua diocesi, secondo la condizione storica di allora. Speriamo che con questo nostro gesto possa ora riposare in pace, e dare pace alla nostra Chiesa: possa, questa azione, ristabilire il patto sponsale tra il vescovo e la sua diocesi.»
La bara con i resti mortali di mons. Zuccaro è stata deposta nella quarta cappella della navata di destra della cattedrale, di fronte al sarcofago bronzeo del suo predecessore mons. Guttadauro.
La genealogia episcopale è:
Controllo di autorità | VIAF (EN) 9593159248184104870009 · BAV 495/375326 |
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