Il Napoleone di Notting Hill | |
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Titolo originale | The Napoleon of Notting Hill |
Autore | Gilbert Keith Chesterton |
1ª ed. originale | 1904 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | fantascienza, fantapolitica, distopia |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | Londra, età futura |
Personaggi |
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Il Napoleone di Notting Hill (The Napoleon of Notting Hill) è un romanzo dello scrittore inglese G. K. Chesterton pubblicato in lingua inglese nel 1904.
Le vicende del romanzo si svolgono a Londra nel futuro, attorno al 1984[1]. Il nuovo sistema costituzionale inglese, "tranquillamente dispotico"[2], prevede una forma di monarchia non ereditaria il cui capo dello stato sia scelto a caso, per sorteggio. Viene eletto inaspettatamente Re d'Inghilterra Auberon Quin, un impiegato provvisto di un umorismo spinto sino all'assurdo. Costui si mette immediatamente all'opera cercando di far rinascere nei singoli sobborghi londinesi «l'arroganza delle vecchie città del Medio Evo»[3]: fa pertanto rinascere le antiche corporazioni, crea variopinti costumi, arma minuscoli eserciti di spade e di alabarde, con stendardi sfarzosi.
Adam Wayne, un giovane dai capelli rossi nominato da re Auberon "Lord Gran Prevosto di Notting Hill", prende talmente sul serio la farsa del re da scatenare una vera e propria guerra contro gli altri sobborghi londinesi per opporsi alla costruzione di una nuova strada a Notting Hill, il suo quartiere. Guidati da Adam Wayne, l'esercito di Notting Hill riesce a sconfiggere gli eserciti avversari garantendo così la supremazia di Notting Hill sull'intera Londra per un ventennio. Fra gli abitanti del quartiere egemone, tuttavia, sorge uno spirito imperialista invano avversato da Wayne; i sobborghi avversari si riorganizzano, ritornano all'assalto di Notting Hill che, nell'ultima battaglia, viene sconfitta determinando infine la morte di Adam Wayne e di re Auberton Quin.
Nell'ultimo capitolo del romanzo, un dialogo tra le ombre dei due eroi di Notting Hill fornisce la chiave per interpretare il significato dell'allegoria. Auberton Quin (l'umorista) e Adam Wayne (il fanatico) sono le due facce della realtà umana, gli elementi essenziali in ogni cosa: il riso e l'amore.
Il Napoleone di Notting Hill, pubblicata nel 1904, è la prima opera di narrativa di Chesterton. Nel romanzo vi è un miscuglio di generi che passano dalla satira al paradossale, dal fantastico alla trovata ingegnosa. Nascosto nell'opera il pensiero dell'autore: bisogna combattere per i propri ideali, dando l'importanza di tutto all'agire. Vi si ritrovano anche l'idea della lotta per le cosiddette "piccole patrie", mutuata dall'amico Hilaire Belloc, l'affetto per i luoghi e le cose minime di cui è composta la vita di ciascuno.
Chesterton fu amato dalla Toscana letteraria all'inizio del XX secolo, in particolare da Emilio Cecchi[4]. Il Napoleone di Notting Hill è stato citato in numerose occasioni dal Presidente del Consiglio dei Ministri italiano Matteo Renzi[4]; in un convegno sulle Regioni avvenuto nel luglio 2014 a Castello di Presule, Renzi ha dichiarato che avrebbe regalato ai tecnocrati europei il romanzo di Chesterton in quanto costituisce «una riflessione sull'identità che tiene insieme un popolo»[5][6].
Il Napoleone di Notting Hill fu ammirato anche dal patriota irlandese Michael Collins[7]; si ritiene inoltre che abbia influenzato George Orwell nella scelta dell'anno in cui ambientare il famoso romanzo 1984[8].