La lettura del quotidiano è gratuita e non richiede iscrizione. Il modello d'impresa si basa fin dalla fondazione sulla presenza di inserzionisti e, dal giugno 2019, sulla sottoscrizione di un abbonamento che dà diritto a contenuti speciali.[4] A dicembre 2020 ha avuto 632 000 visitatori unici giornalieri.[5]
Il logo del progetto ha richiami grafici diretti alle testate degli storici quotidiani statunitensi, a cui il nome del progetto fa riferimento: post non solo come il Washington Post,[6] ma anche come i post dei blog, l'unità di base della scrittura su internet.
La testata si è ispirata, nell'approccio, alla capacità di aggregazione e confezione di contenuti esistenti sfruttata in alcuni progetti americani come l'Huffington Post[7] e allo stile di testate online come Slate o The Daily Beast. Sofri ha presentato il progetto come «un prodotto elitario per maggioranze», e lo ha definito «per metà aggregatore, per metà editore di blog».[8] Col passare degli anni, la produzione propria di contenuti informativi ha superato la componente terza (blog e aggregatore), rendendo il Post un vero e proprio quotidiano online.
Fatti salvi casi specifici, gli articoli de il Post non sono firmati, intendendo così significare che essi non rispecchiano la visione di un singolo autore, ma di tutta la redazione.[9] Il quotidiano inoltre non pubblica interviste, se non all’interno dei podcast.[10]
Aperto il 19 aprile2010,[11]il Post è stato ideato come un aggregatore di contenuti della stampa italiana e internazionale, selezionati e commentati dalla redazione, il cui nucleo iniziale (5 giornalisti) fu selezionato dal giornalista Luca Sofri attraverso un annuncio pubblico sul suo blog, wittgenstein.it.[12]
Da maggio del 2012 è l'unico quotidiano italiano a pubblicare ogni giorno le strisce a fumetti dei Peanuts;[14] in passato ha pubblicato anche le strisce di Doonesbury.[14][15]
Nel maggio 2013, a seguito di una ricapitalizzazione per far fronte alle perdite della società editrice Il Post SrL, rispettivamente di 360 000 e di 480 000 euro nel 2011 e 2012, la presidenza del CdA è passata a Paolo Ainio, amministratore delegato di Banzai S.p.A., che rileva la maggioranza relativa del capitale; la notizia è stata pubblicata il 23 luglio da Italia Oggi in un breve articolo in cui si dava anche conto della nuova ripartizione delle quote societarie: Banzai 30,53%, Kme e View different Inc. circa 24% ciascuno, Giorgio Gori 10,9% e Sofri 8%.[16][17] Il giorno successivo Paolo Ainio ha scritto a Italia Oggi, giudicando «romanzata» la ricostruzione delle vicende societarie del Post fatta dalla testata, per precisare che a seguito all'avvenuto riassetto sia Banzai sia Sofri avevano incrementato le loro quote, passando rispettivamente al 24% e al 22%.
Il 2014 segna un anno di svolta per la crescita del Post, dopo il miglioramento progressivo e continuo degli anni precedenti: con un incremento dei ricavi pubblicitari di oltre il 100% rispetto al 2013 (da 378 741 euro dell'anno precedente a 776 540 euro) e una stabilizzazione dei costi di produzione (da 846 770 euro del 2013 a 834 988 euro nel 2014), il Post chiude l'esercizio 2014 con un Ebitda in sostanziale pareggio[18] e quello del 2015 in attivo. In questo periodo, il Post comincia a occuparsi dell'organizzazione del Festival di libri e altrecose di Pescara, sotto la direzione artistica di Sofri.[19] Nel 2016 Paolo Ainio cede a Mondadori i portali Banzai; il Post prosegue autonomamente il proprio percorso, chiudendo ogni rapporto sia con Banzai Media che con Banzai Advertising: la concessionaria di pubblicità diviene WebSystem24 del Gruppo 24 ORE[20], alla quale dal 2024 subentra Citynews[21].
Alla fine di maggio 2019 il Post introduce una forma di abbonamento facoltativo con cui è possibile commentare gli articoli, non visualizzare la pubblicità sul sito, avere accesso a tutte le newsletter e podcast (alcune newsletter e podcast sono aperte anche alle persone non abbonate); gli articoli restano però gratuiti.[4] Nel giro di un anno gli abbonamenti rappresentano il 40% dei ricavi[22], saliti, nel successivo triennio, al 75%[23] Sempre nel 2019 iniziano gli eventi pubblici[20] con la prima edizione di TALK a Faenza.[24]
Il bilancio del 2020 si chiude con un attivo di 400 000 euro[22], di 659 000 euro nel 2021[25], di 1 676 000 euro nel 2022[26] e di 931 000 euro nel 2023.[23]
Nel 2021, in collaborazione con l'editore Iperborea, viene lanciata la rivista cartacea Cose spiegate bene, distribuita a cadenza irregolare tramite i canali librari. Nello stesso anno viene decisamente potenziata l'offerta dei podcast, anche tramite la nuova applicazione mobile del giornale.[20]
Il 9 gennaio 2025, viene annunciato che, a partire dal 19 aprile dello stesso anno (in occasione del quindicesimo anniversario del giornale), Francesco Costa sarebbe subentrato a Luca Sofri come direttore responsabile del Post; Sofri sarebbe rimasto nella redazione come direttore editoriale, con il compito di curare i progetti e le attività secondarie del Post.[2]
Morning (da maggio 2021), con abbonamento; condotto da Francesco Costa da maggio 2021 a febbraio 2025; di Nicola Ghittoni da febbraio 2025[2].
Un podcast sull'Eurovision (da maggio 2021), di Matteo Bordone, Giulia Balducci, Stefano Vizio e Luca Misculin, con abbonamento
Da Vermicino in poi (giugno 2021), di Stefania Carini
Wembley (giugno e luglio 2021), di Simone Conte
M49-Una storia di orsi e persone (luglio 2021), di Andrea Genzone e Gabriele Bertacchini
La fine del mondo (settembre 2021), di Luca Misculin
Strade blu (da settembre 2021), di Claudio Caprara e Valentina Lovato
Cose spiegate bene (da novembre 2021)
Politics (da gennaio 2022), di Francesco Costa e Chiara Albanese (fino a novembre 2022), con Marco Simoni e Chiara Albanese (da novembre 2022 a giugno 2023), parzialmente con abbonamento
^I posti del Post, su Il Post, 16 aprile 2020. URL consultato il 7 settembre 2022 (archiviato il 23 aprile 2022).
«Il Post andò online con qualche minuto di anticipo sulla data prevista del 20 aprile 2010, per un eccesso di efficienza tecnologica che accorciò i tempi e fece sì che la data ufficiale di nascita sia divenuta il 19 aprile.»
^Chi siamo, su Il Post, 3 maggio 2010. URL consultato il 7 settembre 2022 (archiviato il 20 agosto 2022).