Il fattore umano | |
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Titolo originale | The Human Factor |
Autore | Graham Greene |
1ª ed. originale | 1978 |
1ª ed. italiana | 1978 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | spionaggio |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | Regno Unito, periodo della guerra fredda |
Il fattore umano (titolo originale in lingua inglese: The Human Factor) è un romanzo di Graham Greene pubblicato nel 1978.
Maurice Castle è un anziano e stimato agente segreto britannico il quale svolge un lavoro di tipo burocratico nella sede centrale dell'MI6. Castle conduce apparentemente una tranquilla esistenza in Inghilterra: vive con la moglie Sarah e il figlio Sam in campagna e si reca al lavoro a Londra in treno. Castle ha conosciuto Sarah in Africa; la donna è di colore e, per salvarla da un campo di prigionia sudafricano, Castle ha ottenuto l'aiuto di un comunista e, in segno di gratitudine, si è impegnato a fornire ai servizi sovietici informazioni segrete sull'Africa. I servizi segreti britannici si rendono conto della fuga di notizie dalla sezione nella quale lavora Castle, ma la loro inchiesta porta al colpevole sbagliato: il collega di Castle Arthur Davis, il quale viene eliminato da Percival, uno dei capi dell'MI6. Il ruolo di Castle nella fuga di notizie è tuttavia scoperto da Muller, un collaboratore sudafricano dello spionaggio inglese. Castle si sente braccato e infine viene costretto dai sovietici a un isolamento perpetuo a Mosca, senza speranza di potersi ricongiungere con i familiari, confinati in Inghilterra[1].
Dal romanzo nel 1979 è stato tratto l'omonimo film diretto da Otto Preminger, sceneggiato dallo scrittore inglese Tom Stoppard[2]. L'adattamento non piacque molto a Graham Greene[3].
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