Il grande giuoco | |
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Gina Lollobrigida e Jean-Claude Pascal in una scena del film | |
Paese di produzione | Francia, Italia |
Anno | 1954 |
Durata | 100 min |
Dati tecnici | Eastmancolor rapporto: 1,37:1 |
Genere | drammatico |
Regia | Robert Siodmak |
Soggetto | Jacques Feyder, Charles Spaak |
Sceneggiatura | Charles Spaak |
Produttore | Michel Safra |
Casa di produzione | Rizzoli Film, Speva Films |
Fotografia | Michel Kelber |
Montaggio | Victoria Mercanton |
Musiche | Georges Van Parys, Maurice Thiriet, dirette da Pierre-Michel Le Conte |
Scenografia | Léon Barsacq (architetto) |
Costumi | Georges Annenkov |
Trucco | Yvonne Fortuna |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Il grande giuoco (Le grand jeu) è un film del 1954 diretto da Robert Siodmak.
Pierre Martel, famoso avvocato parigino, lascia la capitale e si reca in Algeria per raggiungere la sua amante Sylvia; lei però lo abbandona e lui si arruola nella Legione Straniera. Diventa un assiduo frequentatore dell'Hotel gestito da Madame Blanche e la donna che pratica la cartomanzia, gli predice per scherzo un evento infausto. Nel frattempo Pierre conosce Helena, una prostituta che sembra essere la sosia di Sylvia e si innamora subito di lei tanto da voler lasciare la vita militare per tornare in Francia. Per uno strano scherzo del destino Pierre rivede proprio Sylvia e dopo questo incontro l'uomo lascia Helene, che forse non ha mai veramente amato per tornare nella Legione Straniera e proprio in Algeria la predizione di Madame Blanche si avvera.
Il soggetto del film, scritto da Jacques Feyder e Charles Spaak, è lo stesso del film La donna dai due volti, scritto e diretto dallo stesso Feyder nel 1934.[1]
Nell'edizione italiana venne eliminata la scena in cui, nel quartiere arabo, un uomo si ritira dietro una tenda con la prostituta e attenuata la scena in cui Mario (Pellegrin) tenta di fare violenza sul letto ad Helena (Lollobrigida). Venne inoltre vietato alla visione ai minori di 16 anni; tale restrizione fu eliminata nel 1998.[2]
Venne presentato in concorso al Festival di Cannes 1954; fu distribuito nei cinema francesi dal 12 aprile 1954 e in quelli italiani dal 15 ottobre.
«La Lollobrigida, nelle parti di Silvia e di Elena, fa onore alla sua firma, e specialmente in quella della seconda, da cui trasparisce un po' della «Bersagliera», il non dimenticato personaggio di Pane, amore e fantasia. Ma su Claude Pascal si addensa la falsità, il convenzionalume, la rettorica del racconto; vizi che la regia di Siodmak non ha saputo contenere, e che i colori sgarbati rilevano. In questa storia di cuori spezzati, di amori unici, e di somiglianze perfette, se proprio non siamo ai fumetti, ci manca poco.»