Il ritorno del Monnezza | |
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Elisabetta Rocchetti e Claudio Amendola in una scena del film | |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 2005 |
Durata | 93 min |
Rapporto | 1,85:1 |
Genere | commedia |
Regia | Carlo Vanzina |
Soggetto | Piero De Bernardi, Enrico Vanzina e Carlo Vanzina |
Sceneggiatura | Piero De Bernardi, Claudio Amendola, Enrico Vanzina e Carlo Vanzina |
Produttore | Vittorio Cecchi Gori |
Casa di produzione | Cecchi Gori Group |
Distribuzione in italiano | Medusa Film |
Fotografia | Claudio Zamarion |
Montaggio | Walter Fasano |
Musiche | Andrea Guerra |
Scenografia | Virginia Vianello |
Costumi | Nicoletta Ercole |
Interpreti e personaggi | |
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Il ritorno del Monnezza è un film del 2005, diretto da Carlo Vanzina, scritto da Carlo Vanzina, Enrico Vanzina e Claudio Amendola, che l’ha anche interpretato.
Rocky Giraldi è il figlio del mitico poliziotto degli anni '80 Nico Giraldi, detto Er Pirata, ed ispettore dei reparti operativi di polizia. Proprio come il padre, ha molti amici nel giro dei piccoli reati e soprattutto i figli degli stessi amici del padre, figli d'arte. Un giorno Rocky interviene per una chiamata di emergenza e viene a sapere della morte di uno di loro, Cesare. Non crede che si tratti di una rapina degenerata in disgrazia, bensì di omicidio. Inizia ad indagare sugli ultimi colpi della vittima e scopre il collegamento con un grosso traffico di droga, ma quando inizia ad avvicinarsi alla verità viene incastrato per possesso di droga e arrestato. Con l'aiuto di Tramezzino, figlio maggiore di Venticello, riesce ad evadere e a riprendere le indagini da ricercato. Anche la collega Betta, diminutivo di Elisabetta, si unisce alle indagini e finisce nei guai per complicità con il ricercato. Dopo tante difficoltà e una trasferta a Cortina d'Ampezzo il trio riesce a far arrestare tutta la banda che gestiva il traffico di droga, tra cui figuravano finanzieri, politici e l'ispettore capo della polizia.
La pellicola si ispira ad una serie di film appartenenti al genere poliziottesco interpretati negli anni settanta ed ottanta dall'attore cubano Tomas Milian[1].
Con questi film Milian portò al successo due personaggi, ovvero Er Monnezza (un ladro che di tanto in tanto collabora con la polizia per risolvere alcuni complicati casi) e Nico Giraldi, detto Er Pirata (un ispettore di polizia dai modi molto spicci). Il successo di questi personaggi fu dovuto in parte anche al doppiaggio in romanesco di Ferruccio Amendola.
Il film è quindi un sequel della serie del commissario Giraldi, con il figlio di Ferruccio, Claudio Amendola, che veste i panni di Rocky Giraldi, figlio dell'ispettore Nico; inoltre è soprannominato Er Monnezza, in omaggio al personaggio omonimo.
Milian si è detto dispiaciuto di non essere stato contattato per un'apparizione, anche minore, che avrebbe fatto volentieri.[2] In seguito ha accusato Claudio Amendola di aver rovinato il suo lavoro:
«Qualcuno, indegnamente, ha rovinato quello che ho costruito negli anni. Non ho visto il film, ma poiché si trattava del mio personaggio avrebbe dovuto informarmi.[3]»
La colonna sonora del film è composta da Andrea Guerra. Nel film è presente, durante l’inseguimento di Rocky e Betta a Lamantia, la canzone del gruppo musicale franco-statunitense Santa Esmeralda, Don't Let Me Be Misunderstood, interpretata da loro nel 1977.