L'indagine sui bilanci delle famiglie italiane è stata condotta dalla Banca d'Italia fin dal 1962. Lo scopo è quello di acquisire una più approfondita conoscenza dei comportamenti economici delle famiglie italiane. Negli anni più recenti l'indagine è entrata a far parte di progetti internazionali quali il Luxembourg Income Study[1] ed il Luxembourg Wealth Study[2], il cui scopo è quello di produrre archivi di dati armonizzati sul reddito e ricchezza delle famiglie nei principali paesi occidentali. Inoltre, a partire dal 2008, l'indagine è parte integrante del progetto della Banca Centrale Europea di realizzazione di un'indagine armonizzata sui bilanci familiari nell'area dell'euro (Survey on Household Finance and Consumption[3]).
L'indagine è condotta su un campione di circa 8.000 famiglie estratte dalle liste anagrafiche. A partire dal 1989, circa la metà del campione è costituita da famiglie panel (cioè già intervistate in passate rilevazioni). La fase operativa della rilevazione presso le famiglie viene effettuata, per conto della Banca d'Italia, da una società specializzata con l'utilizzo della metodologia CAPI (Computer Assisted Personal Interviewing).
Le principali variabili rilevate nell'indagine sono:
I dati dell'indagine dal 1977 al 2014 sono disponibili gratuitamente sulla pagina web dell'Indagine per finalità di ricerca scientifica.
L'indagine è utilizzata fra l'altro:
I principali risultati sono diffusi tramite i Supplementi al Bollettino Statistico[7].