Ioannis Vilaras (in greco Γιάνης Βηλαράς?; Giannina, 1771 – Tsepèlovo, 1823) è stato uno scrittore greco.
Medico di corte a Giannina, fu ottimo linguista, autore de La lingua greca moderna (Η ρομεηκη γλοσα, 1814) e di varie liriche.
Vilaras fu autore di una proposta di revisione dell'ortografia del greco demotico: la sua idea era di rinunciare alla scrittura derivata dal greco antico per adottarne una maggiormente fonetica e per evitare le moltiplicazioni di segni per indicare uno stesso suono che rendevano (e tutt'oggi rendono) ardua la scrittura della lingua greca a partire dal parlato.
La proposta di Vilaras risolveva alcuni problemi dell'ortografia greca:
Si deduce da questo che due lettere erano divenute inutili: ω e υ (omega e ypsilon). La scelta di Vilaras di mantenere il digramma ου oppure di utilizzarne la tradizionale legatura Ȣ, anziché dare un nuovo significato ad una delle altre due, probabilmente deriva dalla volontà di Vilaras di non dare ambiguità e di fornire una grafia che un greco avrebbe letto senza dubbi: se, per esempio, avesse assegnato alla υ il suono /u/ (che era poi, secondo le ricostruzioni, il suo suono originario della lettera nell'alfabeto greco arcaico), un greco moderno leggendola sarebbe stato tentato di leggere /i/ come era stato abituato a fare. Conservò le lettere doppie ξ e ψ (in sé non necessarie, potendo essere sciolte in πσ e κσ). Propose di eliminare dalla scrittura le geminate pronunciate scempie (così γλόσα invece che γλώσσα).
La serie alfabetica di Vilaras, così, appariva:
La proposta di Vilaras non ebbe seguito. A tutt'oggi il neogreco è scritto con la grafia etimologica tradizionale.
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