Isola di Palmaiola | |
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Geografia fisica | |
Localizzazione | Mar Tirreno |
Coordinate | 42°51′58″N 10°28′30″E |
Arcipelago | Arcipelago Toscano |
Superficie | 0,08 km² |
Altitudine massima | 85 m s.l.m. |
Geografia politica | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Provincia | Livorno |
Comune | Rio |
Demografia | |
Abitanti | 0 |
Cartografia | |
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L'isola di Palmaiola (latino: Columbaria) è un'isola minore dell'arcipelago toscano.
Nel XIII secolo è ricordata negli Annali del Caffaro come «insulam Palmarole». Il toponimo deriva dalla presenza della palma nana, che tuttora sopravvive con una stazione di pochi esemplari arbustivi sul versante nordoccidentale dell'isola.
È situata nel canale di Piombino a est dell'estremità nord-orientale dell'isola d'Elba e a sud-ovest della città di Piombino. Amministrativamente fa parte del comune elbano di Rio.
La morfologia è aspra, a forma approssimativamente triangolare; sulla sommità è presente una struttura abitabile con un faro della Marina Militare. Il 15 gennaio 1844 viene acceso un fanale provvisorio sulla sommità di una torre - edificata nel giugno 1551 da Cosimo I de' Medici in concorso col Principe di Piombino[1]- in attesa del completamento del progetto di costruzione del faro commissionato dal Granduca alla ditta parigina Lefebvre con l'utilizzo delle lenti Fresnel.
Il faro sarà acceso il 15 luglio 1845 e verrà automatizzato nel 1974 con un impianto di pannelli solari da 20 kW. Accanto alla costruzione è presente un piccolo eliporto, mentre poco più a valle si trova una baracca in muratura in altri tempi destinata a ricovero per animali.
Al faro giunge l'unico sentiero dell'isola, di circa 250 metri, che si origina dall'insenatura non attrezzata presente nella parte nord, a ridosso del Frate, uno scoglio di circa 4.000 m² (altitudine massima 15 m) elongato verso nord. Nel lato sud-est è presente un ulteriore piccolo scoglio di circa 200 m².
L'isolotto riveste un'importanza naturalistica particolare, in quanto sito di nidificazione di uccelli marini quali la berta maggiore e il raro gabbiano corso. Assieme alla vicina isola di Cerboli, è stata inserita nei Siti di Interesse Comunitario della regione Toscana per il contesto marino e ambientale in cui si trova. Fa anche parte del parco nazionale dell'Arcipelago Toscano.[2]