Isoprenolo | |
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Nome IUPAC | |
3-Metilbut-3-ene-1-olo | |
Nomi alternativi | |
3-Metil-3-buten-1-olo 3-Isobutenilcarbinolo Metallilcarbinolo | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C5H10O |
Massa molecolare (u) | 86.132 |
Aspetto | liquido limpido giallo chiaro |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 212-110-8 |
PubChem | 12988 |
SMILES | CC(=C)CCO |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 0.853 |
Indice di rifrazione | 1.433 |
Solubilità in acqua | 90 g/L a 20 °C |
Temperatura di fusione | −20 °C (253.15 K) |
Temperatura di ebollizione | 130 °C (403.15 K) |
Tensione di vapore (Pa) a 293 K | 2670 |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
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pericolo | |
Frasi H | 226 - 315 - 319 - 335 |
Consigli P | 261 - 305+351+338 [1] |
L'Isoprenolo, nome commerciale del 3-metilbut-3-ene-1-olo, è un emiterpene alcolico appartenente alla famiglia dei terpeni, elemento costitutivo della biosintesi degli isoprenoidi. Viene prodotto industrialmente come intermedio nella produzione di prenolo (3-metilbut-2-ene-1-olo): nel 2001 la produzione mondiale di prenolo è stata stimata attorno alle 6-13 000 tonnellate. I maggiori produttori al mondo sono la BASF (Germania) e la Kuraray (Giappone).[2]
L'isoprenolo viene prodotto per reazione tra isobutene (2-metilpropene) e formaldeide.
L'isomero termodinamicamente più stabile, il prenolo, non può essere ottenuto direttamente in questa reazione; il prenolo infatti viene ottenuto per isomerizzazione dell'isoprenolo, secondo la reazione:
La reazione è catalizzata da qualunque specie possa formare un complesso allilico senza una eccessiva idrogenazione del substrato, come ad esempio il palladio.[3]