Italia-Brasile | |||||
---|---|---|---|---|---|
![]() | |||||
Informazioni generali | |||||
Sport | ![]() | ||||
Competizione | Campionato mondiale di calcio 1982 | ||||
Data | 5 luglio 1982 | ||||
Città | Barcellona | ||||
Impianto | Stadio di Sarriá | ||||
Spettatori | 44 000 | ||||
Dettagli dell'incontro | |||||
| |||||
Arbitro | ![]() | ||||
Italia-Brasile 3-2 è stato un incontro di calcio disputato tra le nazionali di Italia e Brasile, giocato allo stadio di Sarriá di Barcellona il 5 luglio 1982, durante il secondo turno eliminatorio del campionato mondiale di calcio di Spagna. Tale partita, considerata da alcuni come uno dei più grandi incontri di calcio di tutti i tempi,[1] comportò l'eliminazione della nazionale brasiliana dalla competizione e venne definita dalla stampa verdeoro Tragedia del Sarriá.
La nazionale brasiliana si presentò al campionato mondiale come una delle compagini maggiormente accreditate alla vittoria finale, con il suo selezionatore, Telê Santana, che prediligeva un gioco decisamente offensivo e dinamico, che la stampa aveva soprannominato futebol bailado ("calcio ballato"). Peraltro tale impostazione di gioco era tipica del modo di intendere il calcio allora vigente in Brasile, dove veniva spesso stigmatizzato l'atteggiamento tattico difensivista di parecchie squadre europee.[2]
«La nazionale brasiliana di oggi è la dimostrazione di come si deve giocare al calcio: un collettivo ricco di altruismo e di movimento che offre la possibilità al giocatore brasiliano di dare il meglio di sé. Dagli europei i tecnici sudamericani hanno saputo cogliere la parte migliore [la preparazione atletica], ignorando del tutto gli esasperati tatticismi e l'eccessivo difensivismo che caratterizzano alcune squadre del vecchio continente.»
L'Italia si presentò, invece, all'appuntamento mondiale dopo un'annata molto opaca e senza grandi aspettative da parte di stampa e pubblico. Il calcio italiano, del resto, viveva ancora gli strascichi dello scandalo delle scommesse di due anni prima, che aveva coinvolto numerosi giocatori tra cui Paolo Rossi. Questi, pur avendo ricominciato a giocare solo da poche settimane dopo una squalifica biennale, era stato convocato per il mondiale dal commissario tecnico Enzo Bearzot, non senza suscitare polemiche, in luogo di Roberto Pruzzo, appena laureatosi capocannoniere della Serie A 1981-1982. L'atteggiamento dei giornalisti nei confronti della compagine italiana, molto duro, critico e spesso ai confini dell'irrisione, indusse Bearzot (su suggerimento dei giocatori) a richiedere il silenzio stampa, sia come forma di protesta verso i media nazionali, sia per meglio concentrarsi in vista degli incontri in programma.[3]
I brasiliani conclusero il primo girone della manifestazione a punteggio pieno, avendo sconfitto per 2-1 l'Unione Sovietica, per 4-1 la Scozia e per 4-0 la Nuova Zelanda. Queste prestazioni furono lodate dalla stampa di tutto il mondo per il livello di gioco mostrato dalla squadra, che aveva tra le sue file giocatori di primo piano come Cerezo, Zico, Falcão, Sócrates, Júnior ed Éder.
La nazionale italiana, invece, disputò una fase iniziale del mondiale tra molte polemiche, con tre partite risoltesi in tre pareggi: 0-0 contro la Polonia e 1-1 con Perù e Camerun. Giunse seconda nel proprio girone, qualificandosi al turno successivo, perché aveva segnato un gol in più dei camerunesi, a parità di punti e di differenza reti. Rossi, la cui convocazione aveva suscitato parecchie perplessità, si trovò in difficoltà nelle prime partite, mostrandosi avulso dal gioco, cosa che alimentò ulteriormente le critiche della stampa italiana, ma Bearzot continuò a schierarlo come titolare.[3]
Al secondo turno del campionato del mondo l'Italia fu inserita con il Brasile e l'Argentina, campione del mondo in carica, in un girone a tre squadre delle quali solo la prima in classifica si sarebbe qualificata per le semifinali. Era un girone estremamente difficile, ma, nonostante tutti i pronostici la dessero per spacciata, l'Italia fornì nella partita contro gli argentini (giocata il 29 giugno al Sarriá) una buona prestazione, imponendosi per 2-1 (gol di Tardelli e Cabrini, a cui rispose Passarella nel finale con un gol assai contestato) e riuscendo a contenere l'avversario più pericoloso, Maradona, marcato stretto da Gentile.[2] Tre giorni dopo si giocò sul medesimo campo l'incontro tra brasiliani e argentini, che vide i brasiliani imporsi per 3-1. Dopo le prime due partite, la classifica era dunque la seguente:
Squadra | P.ti | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
![]() |
2 | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 | 1 | +2 |
![]() |
2 | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 1 | +1 |
![]() |
0 | 2 | 0 | 0 | 2 | 2 | 5 | −3 |
Con l'Argentina ormai eliminata, restava da giocare solo la partita Italia-Brasile, dove ai sudamericani sarebbe bastato il pareggio per superare il turno, data la miglior differenza reti.
«Primo: non prenderle! Secondo: è imperativo, vincere. Terzo: non c'è un terzo punto perché i primi due han già detto tutto.»
Il Brasile fece subito intendere che non si sarebbe certo accontentato di un pareggio per passare il turno, partendo subito all'attacco. Invece, dopo cinque minuti di gioco Cabrini, servito da Conti, lanciò un lungo traversone in area per Rossi, che colpì di testa e portò in vantaggio l'Italia. Al 12' il risultato fu riportato in parità grazie a Sócrates, che mise in rete tra il palo sinistro e Zoff dopo essere stato servito con un passaggio smarcante da Zico, riuscito in precedenza a liberarsi della marcatura di Gentile con una serie di dribbling.[5]
Nonostante il Brasile fosse virtualmente qualificato per la semifinale, continuò a tentare di portarsi in avanti, ma i tentativi vennero contrastati dal centrocampo azzurro, in particolare dal mediano Oriali e dai difensori Scirea e Gentile, che marcava con decisione Zico. Al 25' Rossi approfittò di un passaggio eccessivamente corto di Cerezo davanti all'area brasiliana,[6] prese la palla e, involatosi verso la porta avversaria, mise in rete: 2-1 per l'Italia. Poco prima della fine del primo tempo avvenne la prima sostituzione della partita, con il diciottenne Bergomi che prese il posto di Collovati, infortunatosi a una caviglia.[5]
Nella ripresa il CT brasiliano Santana provò a spostare il baricentro della squadra, avanzando Júnior a centrocampo. Al 55' Zoff fu protagonista di una tempestiva uscita su Cerezo, lanciato a rete. Al 59' l'Italia sciupò una palla gol con Rossi che, servito da Graziani, si sbilanciò mandando la palla a lato. Lo scampato pericolo scosse i brasiliani che, dopo due tentativi da lontano da parte di Éder sventati da Zoff, arrivarono al pareggio al 68' con Falcão: ricevuto un pallone da Júnior e liberatosi di Conti in dribbling, il centrocampista brasiliano approfittò di un movimento sulla sua destra di Cerezo e finse di passargli la palla. Questo portò a un movimento simultaneo di Tardelli, Scirea e Cabrini in quella direzione, sicché Falcão si trovò davanti alla porta e libero da marcature. Il suo tiro, impercettibilmente deviato da Bergomi, divenne imprendibile per Zoff, e il punteggio si portò così sul 2-2. In questo modo la qualificazione passò ancora dalla parte dei brasiliani, con l'Italia nuovamente costretta ad attaccare.[5]
Dopo un intervento di Zoff in anticipo su Paulo Isidoro, al 74' l'Italia ottenne, grazie a un retropassaggio di testa da parte di Cerezo, l'unico calcio d'angolo a favore della partita. Sulla bandierina andò Conti: il tiro fu intercettato di testa da Oscar (che in quel frangente fu in parte ostacolato da Socrates, che saltò insieme a lui nel tentativo di allontanare di testa la palla), ma finì sui piedi di Tardelli, il cui tiro in porta fu corretto da Rossi, che portò il punteggio sul 3-2. I verdeoro, a quel punto, si riversarono all'attacco nel tentativo di pareggiare. A due minuti dal termine l'Italia riuscì anche a segnare una quarta volta con Antognoni, ma l'arbitro annullò per un fuorigioco rivelatosi in realtà inesistente. All'89' Zoff con un ottimo intervento riuscì a parare sulla linea di porta un colpo di testa di Oscar da distanza ravvicinata. La partita terminò dopo poco più di un minuto di recupero.[5]
Barcellona 5 luglio 1982, ore 17:15 UTC+2 | Italia ![]() | 3 – 2 referto | ![]() | Stadio di Sarriá (44000 spett.)
| ||||||
|
|
|
Guardalinee: |
Squadra | P.ti | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
![]() |
4 | 2 | 2 | 0 | 0 | 5 | 3 | +2 |
![]() |
2 | 2 | 1 | 0 | 1 | 5 | 4 | +1 |
![]() |
0 | 2 | 0 | 0 | 2 | 2 | 5 | −3 |