James Laughlin nacque in una ricca famiglia di industriali. Il suo bisnonno James H. Laughlin (1806–1882) fu uno dei pionieri dell'industria statunitense e l'industria di famiglia, la Jones & Laughlin Steel Corporation, fu una delle principali industrie siderurgiche degli Stati Uniti[1]. Come dichiarò il nostro James Laughlin, l'attività editoriale non sarebbe stata possibile senza i profitti dell'industria siderurgica familiare[2].
Nel 1934, durante il secondo anno di iscrizione ad Harvard, Laughlin si recò in Europa. A Rapallo incontrò Ezra Pound il quale gli impartì per alcuni mesi delle lezioni private ("Ezuversity"); quando Pound gli disse che doveva tornare ad Harvard e fare "qualcosa di utile", Laughlin comprese che doveva dedicarsi all'editoria[4]. Dedicherà diverse poesie e scritti alla sua relazione con una giovane conosciuta a Rapallo, "Lola".[5]
Ritornato in patria, nel 1936 Laughlin fondò la casa editriceNew Directions con un capitale iniziale di 100 mila dollari datogli da suo padre[6]. Per l'attività editoriale Laughlin si ispirò a criterî estranei al mercato[7]. Le prime opere edite dalla "New Directions", giudicata «la palestra più aperta e interessante della nuova letteratura»[8]. furono antologie di scrittori alternativi sia americani che europei intitolate New Directions in Prose and Poetry, continuate con periodicità annuale (uniche interruzioni nel 1943 e nel 1945) fino al numero 55 nel 1991[8]. La casa editrice "New Directions" pubblicò sia opere letterarie di scrittori di lingua inglese, talora ancora sconosciuti (per esempio, le prime opere in inglese di Vladimir Nabokov, quali Nikolaj Gogol') sia opere letterarie europee tradotte in lingua inglese (per esempio Siddhartha di Hermann Hesse). Laughlin intrattenne corrispondenza con alcuni autori, ad esempio con Ezra Pound[9], Delmore Schwartz[10] ed Elio Vittorini[11][12].
James Laughlin fu egli stesso poeta, e i testi delle sue poesie hanno spesso carattere autobiografico[7]. Il giudizio sulla sua attività poetica è tuttavia controversa. Lo stesso Massimo Bacigalupo, che pure ha tradotto in italiano opere in versi di Laughlin[13][14], nella voce del Dizionario Bompiani delle opere dedicata alle "Poesie di Laughlin" afferma che «le sue poesie sembrano il passatempo di un editore»[15]. Per l'Enciclopedia Treccani, come poeta Laughlin, legato al modernismo fin dagli anni del suo esordio, «elaborò una tecnica personale ed eterodossa, fatta di violenti contrasti tra slancio lirico e ironia, tra un raffinato uso della memoria e profanazioni linguistiche del quotidiano»[7].
(EN) James Laughlin e Ezra Pound, Selected Letters, a cura di David McCall Gordon, New York, W. W. Norton, 1994.
(EN) James Laughlin e Delmore Schwartz, Selected Letters, a cura di Robert Phillips, New York, W. W. Norton, 1993.
James Laughlin e Elio Vittorini, Epistolario americano, a cura di Gianpiero Chirico, prefazione di Raffaele Crovi, Palermo, A. Lombardi, 2002, ISBN88-7260-113-4.
Massimo Bacigalupo, «Poesie di Laughlin», in Dizionario Bompiani delle opere e dei personaggi : di tutti i tempi e di tutte le letterature, VII, Milano, RCS Libri, 2005, p. 7171, ISSN 1825-7887 (WC · ACNP).
Claudio Gorlier, «New Directions in Prose and Poetry», in Dizionario Bompiani delle opere e dei personaggi : di tutti i tempi e di tutte le letterature, VI, Milano, RCS Libri, 2005, p. 5992, ISSN 1825-7887 (WC · ACNP).
(EN) Robert Dana (a cura di), James Laughlin (PDF), in Against the Grain: Interviews with Maverick American Publishers, 1ª ed., Iowa City, University Of Iowa Press, 2009, pp. 1–41, ISBN9781587298943. Ospitato su Project Muse.