James Planché proveniva da una famiglia ugonotta fuggita dalla Francia dopo la revoca dell'editto di Nantes;[1] figlio di un orologiaio, James Planché venne educato in un collegio, dopo di che lavorò presso un libraio.
Entrato a far parte di una compagnia teatrale amatoriale, incominciò a scrivere testi che ottennero un buon successo.[2]
Si sposò con una drammaturga Elizabeth St George, con la quale collaborò nella stesura delle sue opere, fino al 1846, anno della morte della moglie.[3]
Nel corso della sua carriera Planché scrisse svariate opere che anticiparono le commedie musicali e le Savoy Operas, in voga negli ultimi anni dell'Ottocento.[2][4]
Questi lavori teatrali, definiti come 'extravaganzas', composti sia in versi sia in prosa e impreziositi da elementi coreografici e mimici, risultarono profondamente differenti dai lavori della prima metà dell'Ottocento e si caratterizzarono per una riuscita razionalità di trama.[2][4]
Non esenti da riferimenti di usi, costumi, eventi politici contemporanei, queste 'extravaganzas' ottennero grandi successi grazie anche alla bravura di artisti quali Charles Mathews e Madame Vestris.[2][4]
Il nome di Planché è legato per aver scritto, oltre a una settantina di lavori teatrali, una History of British costumes (1834), dato che era un grande appassionato e conoscitore dei costumi delle varie epoche.[5]
(EN) Colin Lee, James Robinson Planché : 19th-century dramatist, antiquary and herald, in Proceedings of the Huguenot Society of Great Britain and Ireland, 2003, pp. 22-32.
Claudio Meldolesi e Ferdinando Taviani, Teatro e spettacolo nel primo Ottocento, Roma-Bari, Laterza, 1991.
(EN) Walter J. Meserve, An Outline History of American Drama, New York, Feedback/Prospero, 1994.
Glynne Wickham, Storia del teatro, Bologna, Il Mulino, 1988.