Il nome della tribù deriva dal suo genere tipoJasminum L., 1753 la cui etimologia fa riferimento ad una versione latina medioevale di un nome persiano (Yasemin) e arabo (Yasamin, Yzmin o Ysmin) per delle piante profumate bianche. Nome che venne ripreso dalla tradizione dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (Aix-en-Provence, 5 giugno 1656 – Parigi, 28 dicembre 1708) prima ancora di Linneo.[4][5][6] Il nome scientifico della tribù è stato definito per la prima volta dal naturalista, zoologo, botanico, enciclopedista e chimico francese Jean-Baptiste Lamarck (Bazentin-le-Petit, 1º agosto 1744 – Parigi, 18 dicembre 1829) e dal botanico e micologo svizzero Augustin Pyrame de Candolle (Ginevra, 4 febbraio 1778 – Ginevra, 9 settembre 1841) nella pubblicazione "Synopsis Plantarum in Flora Gallica Descriptarum. Paris - 216" del 1806.[7][8]
Il portamento delle specie di questa tribù è arbustivo o rampicante; raramente è erbaceo (Menodora). La forma biologica prevalente è fanerofite cespugliose (P caesp), ossia sono piante perenni e legnose (sempreverdi o decidue), con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo maggiore di 30 cm con portamento cespuglioso. In alcune specie il fusto ha una sezione quadrangolare a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici.[3][4][9][10][11][12]
Le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto oppure alterno (raramente a verticilli). La lamina può essere sia semplice che composta da più foglioline, oppure di tipo pennato/imparipennato. I piccioli possono essere articolati (Jasminum). Non sono presenti stipole.
Le infiorescenze sono a portamento ascellare o terminale e sono di tipo cimoso-panicolato o subombrelliformi. Il numero dei fiori varia da pochi a tanti. Sono presenti delle brattee a forma subulata o lineare, a volte simili alle foglie superiori.
Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[10][11]
* K (4), [C (4), A 2], G (2), supero, bacca/capsula.
Il calice è gamosepalo e termina con 4 - 16 lobi sottili (in genere è ridotto).
La corolla è gamopetala con i petali uniti alla base a forma di imbuto. I lobi in genere sono 4, 5 o 6; in Jasminum termina con 12 lobi. Il portamento dei lobi può essere embricato. I colori sono giallo, bianco e raramente rosso.
Il frutto è una bacca (spesso le bacche sono due saldate lateralmente) oppure una capsula biloba membranosa indeiscente o a deiscenza completa (Menodora). I semi sono privi di endosperma.
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Le specie di questa tribù sono più o meno cosmopolite (Menodora si trova in prevalenza nell'emisfero boreale). L'habitat varia da quello tropicale a quello delle regioni temperate calde.[3]
La famiglia di appartenenza di questa tribù (Oleaceae) comprende 25 generi e circa 600 specie[3] (29 generi e 600 specie secondo altri Autori[10][14] oppure 24 generi con 615 specie[1]) con distribuzione cosmopolita dalle regioni tropicali fino a quelle temperate.
All'interno della famiglia la tribù Jasmineae è "gruppo fratello" della tribù Oleeae (entrambe le specie delle due tribù contengono sostanze "oleoside"). Questo gruppo può essersi separato dal resto della famiglia circa 48 - 39 milioni di anni fa.[1] Il genere Jasminum è parafiletico in quanto le specie di Menodora sono inserite al suo interno; mentre la tribù è senz'altro monofiletica. La monofilia è sostenuta anche da un punto di vista morfologico in quanto la frutta è l'unica della famiglia ad essere biloba (sia le capsula che le bacche). In effetti lo sviluppo di questi due apparentemente diversi tipi di frutta nella parte iniziale è molto simile, differiscono solamente nelle fasi finali.[15]
Nota: J. mesnyi non è indicata nell'elenco europeo che invece include J. humile presente in Sicilia, mentre esclude dall'Italia J. fruticans e J. nudiflorum.
Di questa tribù le specie del gelsomino (Jasminum) sono quelle più diffuse in Europa a scopo ornamentale. Sembra sia stato Vasco de Gama a portare nel Portogallo le prime specie di questo gruppo dalla costa del Malabar. Molte specie sono coltivate per l'industria profumiera.[4]
Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004, p. 301.
David Gledhill, The name of plants (PDF), Cambridge, Cambridge University Press, 2008. URL consultato il 26 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, p. 115, ISBN 88-7621-458-5.