Jean Duplessis-Bertaux (1747 – 29 settembre 1818) è stato un incisore e disegnatore francese.
Si è formato, come incisore, nell'atelier di Jacques-Philippe Le Bas, dopo aver studiato disegno con il pittore Joseph-Marie Vien, maestro di Jacques-Louis David. Si impadronisce quindi di una tecnica accademica, ricca di chiaroscuri e che dà risalto anche alle piccole figure, che sono tipiche dell'incisione settecentesca. La sua produzione, molto vasta, è impiegata sovente in imprese editoriali di ampio respiro - cui partecipavano numerosi artisti, fra disegnatori e incisori, tra cui Pierre-Gabriel Berthault - con le tavole a tutta pagina e con le vignette.
Tra queste edizioni, Voyage pittoresque à Naples et en Sicile di Jean-Claude Richard de Saint-Non,[1][2] Précis historique de la révolution francaise con quattro incisioni,[3] la Galerie di Palais-Royal con incisioni tratte da Jacques Couché, Tableaux, statues, bas-reliefs et camées de la Galerie de Florence et du palais Pitti (1789-1807) con incisioni tratte da disegni di Jean-Baptiste Wicar, Voyages en France, et autres pays, par Racine, La Fontaine, Regnard, Chapelle et Bachaumont, Hamilton, Voltaire, Piron, Gresset, Fléchier, Marmontel con disegni e incsioni di vari autori.
A bulino ha realizzato illustrazioni per le Scènes de la Révolution - episodi cui aveva assistito di persona e cui a volte aveva preso parte - per Les Métiers de Paris, per le Cris de Paris e per i Tableaux historiques des Campagnes d'Italie che erano tratti da dipinti del pittore e litografo francese Carle Vernet[4]. Queste imprese editoriali divennero popolari in Francia ed ebbero ristampe. Ha inciso scene licenziose, a volte non firmate e che gli sono state in seguito attribuite.
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