Jean Josselin | ||||||||||||||||
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Nazionalità | Francia | |||||||||||||||
Altezza | 170 cm | |||||||||||||||
Pugilato | ||||||||||||||||
Categoria | Pesi welter | |||||||||||||||
Termine carriera | 1972 | |||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||
Incontri disputati | ||||||||||||||||
Totali | 89 | |||||||||||||||
Vinti (KO) | 66 (41) | |||||||||||||||
Persi (KO) | 16 (4) | |||||||||||||||
Pareggiati | 7 | |||||||||||||||
Palmarès | ||||||||||||||||
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Jean Josselin (Besançon, 6 gennaio 1940 – Gray, 7 febbraio 2021) è stato un pugile francese, campione d'Europa dei Pesi welter e sfidante al titolo mondiale, fu avversario di Carmelo Bossi e Silvano Bertini.
Fu Campione mondiale militari nel 1960 a Wiesbaden[1]
Rappresentò la Francia alle Olimpiadi di Roma (1960), nella categoria dei pesi welter, ma fu sconfitto al primo turno ai punti, con verdetto unanime, da Nino Benvenuti[2]. Vinse la medaglia di bronzo ai Campionati europei di Belgrado 1961.
È diventato professionista alla fine del 1961. Dopo una “striscia” di 34 match, tutti combattuti in Francia o in Svizzera, con una sola sconfitta e un pari, diventò Campione di Francia dei pesi welter battendo l'anziano François Pavilla, ai punti, l'8 novembre 1965, a Parigi.
Il 25 aprile 1966 conquistò il titolo vacante di Campione europeo, battendo a Parigi il britannico Brian Curvis per abbandono alla quattordicesima ripresa[3].
Il 28 novembre 1966 combatté senza successo per il titolo mondiale dei welter contro Curtis Cokes, perdendo ai punti, a Dallas, con decisione unanime[4].
Sei mesi dopo, a Sanremo, fu costretto a consegnare la cintura europea nei guantoni del futuro Campione del Mondo dei superwelter Carmelo Bossi. L'arbitro e giudice unico dell'incontro proclamò vincitore l'italiano con un vantaggio di tre punti[5].
Nella rivincita, combattuta il 3 maggio 1968 a Roma, Josselin dovette soccombere sempre ai punti ma ancor più nettamente al milanese, che lo costrinse al conteggio già al primo round[6].
In questo periodo affrontò vittoriosamente due volte Domenico Tiberia, battendolo ai punti a Marsiglia, il 21 aprile 1967 e per abbandono alla settima ripresa, a Parigi, il 13 gennaio 1969.
Si riappropriò della cintura europea il 5 maggio 1969, a Parigi, sconfiggendo l'ancora imbattuto Silvano Bertini, per KO tecnico all'ottava ripresa[7].
Anche il suo secondo regno durò poco, perché quattro mesi dopo perse il titolo con Johann Orsolics, già Campione europeo dei superleggeri e avversario di Bruno Arcari, per KO al quarto round alla Stadthalle di Vienna[8].
Due mesi dopo perse anche il titolo di Campione di Francia dai pugni di Roger Menetrey per Kot a Parigi. Una successiva vittoria ai punti con José Durán, il 22 giugno 1970, a Barcellona, lo illusero di poter ancora dire la sua, a livello internazionale.
Proseguì cocciutamente a combattere ma il suo tramonto fu incontestabile: negli ultimi 13 incontri subì 8 sconfitte, ottenendo 4 pari e una sola vittoria. Il 23 agosto 1971, a Inglewood, aveva osato sfidare il Campione del Mondo José Nápoles ma era stato messo KO all'ottava ripresa. Nel 1972 si ritirò dal pugilato.