John Barleycorn Must Die album in studio | |
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Artista | Traffic |
Pubblicazione | 1º luglio 1970 |
Durata | 35:06 |
Dischi | 1 |
Tracce | 6 |
Genere | Rock progressivo Fusion |
Etichetta | Island |
Produttore | Chris Blackwell, Steve Winwood e Guy Stevens |
Note | Ristampato il 13 marzo 2000 con 11 tracce |
Traffic - cronologia | |
John Barleycorn Must Die è un album della band progressive rock inglese Traffic, pubblicato nel 1970.
Come anche gli altri album del gruppo, fonde differenti generi musicali: rock, folk, jazz, e progressive, ma rispetto ai precedenti viene tralasciata la componente psichedelica a vantaggio di un suono più corposo, diretto oltre che professionale[1].
Originariamente il lavoro era stato progettato come il primo disco solista di Winwood e avrebbe dovuto intitolarsi Mad Shadows[1], infatti questi riuscì a realizzare Stranger to Himself suonando da solo tutte le parti strumentali[2]. Successivamente per incidere Every Mother's Son venne coinvolto Jim Capaldi[2], quindi di comune accordo Winwood e il capo della Island Records Chris Blackwell decisero di invitare Wood ad unirsi agli ex compagni per completare le registrazioni. Alla fine fu stabilito di pubblicare l'album come opera dei Traffic, e di fatto questo diventò la prima uscita discografica della nuova fase della loro carriera[1], dopo più di un anno dal loro primo scioglimento[2]. Se agli esordi il gruppo aveva realizzato prevalentemente brani rispettosi della forma canzone standard (3-4 minuti di durata) cercando di trasformarli in hit da classifica[2] (con l'importante eccezione della celebre Dear Mr. Fantasy[2]), in questo lavoro quattro composizioni superano i sei minuti di lunghezza[2], rendendo in pratica la musica dei tre consona all'imperante "formato album" dei primi anni settanta. I Traffic, evolvendosi dalla tipologia jam session, che era stata parte del loro stile esecutivo all'epoca della loro prima separazione (1968)[2], andarono nella direzione di un maggior spazio concesso alle parti strumentali, avvicinandosi così al jazz rock[2]. I loro sforzi creativi furono ripagati: John Barleycorn Must Die divenne il loro primo disco d'oro[2].
L'album si apre con lo strumentale ritmato Glad dove pianoforte e sassofono hanno un ruolo di forza trainante[1]; sul finale il brano rallenta e si apre a soluzioni armoniche più ariose[1]. Segue la sofferente Freedom Rider dove la voce di Winwood è decisamente protagonista[1] e ben spalleggiata dall'elegante flauto di Wood, oltre che dall'essenziale ma impeccabile ritmica di Capaldi[1]. Empty Pages conclude l'originale lato A del disco, a detta di alcuni critici la parte migliore dell'opera[1], con un ritorno a sonorità soul, decisamente una delle vette della vocalità black di Winwood[3]. Stranger to Himself è un brano dalle influenze Southern rock[3], alternate a sonorità jazzistiche e suggellato da un assolo di chitarra distorta tipicamente rock blues[3]. John Barleycorn in origine è una celebre ballata appartenente al folclore inglese, in cui il protagonista rappresenta la personificazione del whisky e dell'alcolismo; qui Winwood costruisce un arrangiamento chitarristico d'ispirazione barocca accompagnato da sommessi interventi di flauto[3]. Every Mother's Son chiude la versione originale dell'album: si tratta di una intensa composizione di matrice blues[3], il cui riff principale è eseguito da una chitarra dal suono quasi gemente con accompagnamento d'organo in sottofondo, il quale nel finale diviene protagonista di un assolo in crescendo[3], fino al recupero del tema iniziale.
Nel 1999 l'album è stato ripubblicato in un'edizione espansa che ai brani citati aggiunge due bonus track di studio I Just Want You To Know e Sittin' Here Thinkin' Of My Love, risalenti al periodo in cui Winwood progettava di incidere un album solista; sebbene siano firmate Capaldi-Winwood, non è chiaro se Winwood abbia mai collaborato alla stesura. Le bonus track live erano originariamente il lato A di un previsto album dal vivo registrato nel 1970, che non è mai stato pubblicato nella sua interezza: infatti il lato B è rimasto ancora inedito.