Joseph Geefs

Joseph Geefs

Joseph Geefs (Anversa, 23 dicembre 1808Anversa, 9 ottobre 1885) è stato uno scultore belga. Anche i suoi fratelli Guillaume Geefs e Jean Geefs erano scultori.

Joseph Geefs è nato ad Anversa, dove ha studiato all'accademia reale di belle arti, passando all'École des beaux-arts di Parigi e vincendo il Prix de Rome nel 1836.

Nel 1841 divenne docente di scultura e anatomia all'Accademia di Anversa, diventandone il direttore nel 1876. Fu nominato ufficiale dell'Ordine di Leopoldo nel 1859.

Geefs morì a Bruxelles, all'età di 76 anni, e fu sepolto a Berchem.[1]

Joseph Geefs, nato ad Anversa il 23 dicembre del 1808, era un membro della famiglia Geefs, comprendente sette scultori nati dai due matrimoni di Joannes Geefs (1779-1848), un panettiere.[2] Joseph Geefs fu il secondo figlio del primo matrimonio di suo padre con Jeanne Thérèse Verbruggen (1775-1822). Cinque dei suoi fratelli erano scultori: Guillaume, Aloys, Jean, Théodore e Charles, mentre suo fratello Alexandre era un medaglista.[3][4]

Joseph Geefs riuscì più facilmente nel convincere suo padre a lasciargli seguire la vocazione artistica rispetto a suo fratello maggiore Guillaume, il cui successo nella scultura era stato veloce. All'inizio si formò presso Jean-Louis Van Geel, in seguito raggiunse suo fratello maggiore e studiò all'accademia reale di belle arti di Anversa, dove ottenne il primo premio di scultura.[5] Dal 1833, partecipò al Salone di Bruxelles, dove espose un Adone, e l'anno successivo al Salone di Anversa, dove, grazie alla sua Igea, si guadagnò il primo premio.[6] Quest'opera venne premiata dalla Società per l'incoraggiamento delle belle arti di Liegi, che l'acquistò nel 1836.[7] Nel 1835, egli vinse il primo premio al Salone di Gand per il suo bassorilievo che omaggiava Charles Van Hulthem.[8]

In seguito, grazie al premio di Roma belga e alla borsa di studio relativa, che vinse grazie al suo Job dans la misère visité par ses amis nel 1836,[9] si recò in Francia per perfezionare la sua arte alla scuola di belle arti parigina, dove si formò presso Jules Ramey e ottenne un primo premio di scultura nel 1836.[5] Il suo viaggio all'estero durò quattro anni, nel corso dei quali si formò in Italia, a Roma, a Napoli e a Firenze, delle città dove assorbì l'essenza classica, d'influenza ellenica, alla quale rimase fedele per tutta la sua carriera. Nel 1841, la sua Orpheline du pêcheur ottenne la medaglia d'oro al Salone di pittura e di scultura di Parigi.[10]

Il 3 novembre del 1841, stabilitosi ad Anversa, Joseph Geefs venne scelto per succedere a suo fratello Guillaume (ormai residente a Bruxelles a causa della realizzazione delle commissioni del governo) come professore di scultura e di anatomia all'accademia di Anversa. Egli divenne il direttore dell'accademia nel 1876.[11]

Tra i suoi molti studenti si citano Jules Baetes, Clément Carbon, Frans Deckers, Joseph Ducaju, Louis Dupuis, Robert Fabri, Jef Lambeaux, Jean-André Laumans e Bart van Hove.

Il genio del male, copia in gesso di Joseph Geefs del 1842.

Contemporaneamente alla sua carriera accademica, Joseph Geefs espose costantemente ai vari Saloni belgi e iniziò a vendere le sue sculture al re Leopoldo I, al granduca Bernardo di Sassonia-Weimar-Eisenach e al re Guglielmo II dei Paesi Bassi.[12] Joseph Geefs realizzò Il genio del male per la cattedrale di San Paolo a Liegi, esposto al Salone brussellese del 1842. Un critico del quotidiano L'Indépendance affirma:[13]

(francese)
«M. Geefs s'est mis tout à fait hors de page cette année. Ce ne sera pas un des moindres droits de M. [] Geefs à la reconnaissance de son pays, d'avoir poussé son frère dans une carrière, où par rare bonheur, il était aussi appelé à cueillir les palmes du succès. Ce jeune artiste s'est annoncé comme tel au Salon de cette année par deux ouvrages d'un mérite tout à fait distingué : Le Génie du mal et la ette première statue est destinée à figurer parmi les ornements de la chaire que Guillaume exécute pour une église [La cathédrale des Saint-Pierre-et-Paul] de Liège. Le corps est en marbre, mais les deux ailes immenses qui en sont les appendices obligés, le sculpteur les a pour ainsi dire indiquées en plâtre[…]. M. Geefs a donné au Génie du mal la beauté d'un jeune homme. Satan est assis ; son regard est vagues ; tous les traits de son visage légèrement contractés […] L'expression de cette statue est saisissante […] C'est en somme un très bel ouvrage et qui place bien haut M. Joseph Geefs parmi les sculpteurs belges.»
(italiano)
«Il signor Geefs è riuscito davvero a emanciparsi quest'anno. L'aver spinto suo fratello in una carriera, dove, per rara fortuna, è stato chiamato anche a raccogliere le palme del successo, non sarà uno dei meriti minori del signor [Guillaume] Geefs per il riconoscimento del suo paese. Questo giovane artista si è presentato come tale al Salone di quest'anno con due opere di un merito assoluto: Il genio del male e la Fille du pêcheur. Questa prima statua è destinata a essere posta tra le decorazioni del pulpito che Guillaume ha realizzato per una chiesa [la cattedrale dei Santi Pietro e Paolo] di Liegi. Il corpo è di marmo, ma lo scultore ha, per così dire, scolpito nel gesso le due ali immense che ne costituiscono le appendici obbligate. Satana è seduto; il suo sguardo è vago; tutti i tratti del suo volto sono leggermente contratti [...] L'espressione di questa statua è stupefacente [...] Insomma, è un'opera molto bella e che pone il signor Joseph Geefs molto in alto tra gli scultori belgi.»

Quando l'opera venne posta nella cattedrale, le autorità ecclesiastiche, in particolare il vescovo di Liegi, Corneille van Bommel, disapprovarono il carattere non abbastanza cristiano e troppo "sublime" dell'opera di Joseph Geefs e fecero rimuovere la sua statua per sostituirla, nel 1848, con una versione più religiosa, nata dallo scalpello di Guillaume Geefs, che realizzò un nuovo Genio del male al quale aggiunse vari dettagli per rendere più evidente l'aspetto luciferino e il tema della punizione.[14]

Statua di Andrea Vesalio (1846)

Il Belgio, una nazione allora nata di recente, non aveva ancora delle statue storiche per ricordare le glorie del passato. I dirigenti politici ritenevano che bisognava rimediare a questa mancanza nella statuaria belga. A Joseph Geefs, pertanto, venne commissionata una statua ritraente Andrea Vesalio con la firma di un contratto con il governo Nothomb il 17 ottobre del 1843, approvato con un decreto reale del 24 dicembre successivo. Joseph Geefs si impegnò a realizzare il modello della statua, a farla fondere nel bronzo e ad assicurarne la collocazione.[15] Dopo qualche ritardo, l'opera venne fusa il 26 luglio del 1847 presso la fonderia Trossaert a Gand.[16] L'inaugurazione del monumento, alla presenza del corpo medico, delle autorità nazionali e di chi aveva firmato la sottoscrizione, si svolse il 31 dicembre del 1847, nella place des Barricades a Bruxelles. Il talento di Geefs venne riconosciuto unanimemente.[17] Edmond Marchal, il biografo di Joseph Geefs, scrisse:[18]

(francese)
«La statue d'André Vésale est exécutée sans contredit, dans le meilleur sentiment de l'art. Elle forme, non seulement l'une des œuvres les plus sages, mais les mieux conçues. On s'aperçoit en la regardant que l'auteur, en la modelant, s'est rappelé les traditions des grands maîtres. […] Aussi faible d'effets que de moyens, M. Geefs a su se garder de la fougue de conception et de réalisation.»
(italiano)
«La statua di Andrea Vesalio è realizzata, senza dubbio, nel miglior sentimento dell'arte. Non è soltanto una delle opere più sagge, bensì una delle migliori mai concepite. Guardandola si percepisce che l'autore, nel modellarla, si è rifatto alle tradizioni dei grandi maestri. [...] Debole negli effetti quanto nei mezzi, il signor Geefs ha saputo evitare la foga della concezione e della realizzazione.»

Per quanto riguarda la sfera privata, nel 1844 Joseph Geefs sposò a Gand Adèle, la figlia dell'architetto Louis Roelandt, e divenne il cognato dell'architetto Louis van Overstraeten, del quale decorò la tomba. Joseph Geefs divenne padre di cinque figli: tre femmine e due maschi: Georges (1850-1933), anche lui scultore, ed Eugène (1854-1925), architetto, vincitore del premio di Roma belga nel 1879.[4][19]

Joseph Geefs morì ad Anversa il 9 ottobre del 1885, all'età di 76 anni. I suoi funerali si svolsero con solennità nella sua città natale, in presenza dei membri dell'accademia del Belgio, nella chiesa di Sant'Agostino ad Anversa, il 13 ottobre seguente.[20][21]

Lista non esaustiva basata sul catalogo di Edmond Marchal.[22]

Statua di Van Hogendorp di Josef Geefs (1867)
  • Le Rêve, gruppo in marmo esposto al Salone di Anversa del 1843;
  • La fille du pêcheur, figura in marmo, galleria Nottebohm (1846);
  • Busto di Florent van Ertborn al Museo reale di belle arti di Anversa (1849);
  • Chevalier Constantin Van Havre, busto in pietra (1853);
  • Apollon, Uranie e Thalie, statue che ornano la facciata del Teatro francese (1853);
  • Roland de Lassus, statua in pietra, e Henri Simon, compositeur nella sede estiva della Società reale della Grande Armonia (1865);
  • M. Notteboom e M. et Mme Nottebohm, busti alla galleria Nottebohm (1865 e 1866);
  • Cavaliere indiano attaccato da due giaguari (1869) e Cacciatore con bottino, nello zoo di Anversa (1869);
  • Statua equestre di Leopoldo I del Belgio (1872);
  • Le jeune pêcheur du se noie attaqué par la sirène, gruppo in marmo di due figure, museo degli accademici (1874-1882).
  • 24 statue in pietra che ritraggono i conti e le contesse delle Fiandre sulla facciata del municipio di Bruges (1857).
  • Louis Gallait, busto in marmo esposto al Salone di Bruxelles del 1839;
  • Sainte Philomène, medaglia d'argento esposta al Salone di Bruxelles del 1839;
  • Saint Michel terrassant le démon, esposto al Salone di Bruxelles del 1839;
  • Saint Georges, esposto al Salone di Bruxelles del 1839;
  • Masaniello, esposto al Salone di Bruxelles del 1839;
  • Statua di Andrea Vesalio, statua monumentale in bronzo, place des Barricades (1846);[23]
  • Baldovino di Costantinopoli, statua in pietra di Francia nel grande vestibolo del Palazzo della Nazione (1848);
  • La Libertà d'istruzione e la Libertà di stampa, statue in bronzo agli angoli della Colonna del Congresso (1859);
  • Le Belle Arti, Il Commercio, L'Agricoltura e L'Industria, quattro statue in marmo della facciata della prima stazione Nord (1862);
  • Statua della Vergine Maria nella chiesa reale di Santa Maria (1865).
  • La Malice, le langage des fleurs, La Coquetterie e Le Messager fidèle, quattro statue di marmo, Salle de la Société de la Concorde (1847);
  • Bassorilievo, facciata della stazione principale (1853).
Grand'Ufficiale dell'Ordine di Leopoldo[25] - nastrino per uniforme ordinaria
— 1881

Onorificenze straniere

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Cavaliere del Reale Ordine di Nostra Signora della Concezione di Vila Viçosa (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria
— 1857[26]
Ufficiale dell'Ordine del Leone di Zähringen (Granducato di Baden) - nastrino per uniforme ordinaria
— 1857
Ufficiale dell'Ordine della Corona di Quercia (Paesi Bassi) - nastrino per uniforme ordinaria
— 1867[26]
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Falco Bianco (Sassonia-Weimar-Eisenach) - nastrino per uniforme ordinaria
— 1881[26]
  1. ^ (NL) Copia archiviata, su schoonselhof.be. URL consultato il 2 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2007).
  2. ^ Stappaert 1883, p. 539.
  3. ^ Marchal 1887, pp. 11-12.
  4. ^ a b Annuario biografico universale raccolta delle biografie dei piu illustri contemporanei, Unione Tipografico-Editrice Torinese, 1886, p. 394. URL consultato il 18 febbraio 2025.
  5. ^ a b Marchal 1887, pp. 13-14.
  6. ^ Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti, Istituto Giovanni Treccani, 1929, p. 476. URL consultato il 18 febbraio 2025.
  7. ^ Marchal 1887, pp. 14-15.
  8. ^ (FR) Prosper Claeys, Les expositions d'art à Gand, 1792-1892 :essai historique. Salon de 1892 /Prosper Claeys., su lib.ugent.be, 1892, p. 64. URL consultato il 18 febbraio 2025.
  9. ^ (FR) Académie royale des sciences, des lettres et des beaux-arts de Belgique, Annuaire del'Académie royale des sciences, des lettres et des sciences morales et politiques et des beaux arts de Belgique, M. Hayez, 1894, pp. 151-152. URL consultato il 18 febbraio 2025.
  10. ^ Marchal 1887, p. 18.
  11. ^ Marchal 1887, p. 19.
  12. ^ Marchal 1887, p. 20.
  13. ^ (FR) Le Salon de 1842, in L'Indépendance belge, 10 ottobre 1842, p. 1. URL consultato il 18 febbraio 2025.
  14. ^ (FR) Joost De Geest, 500 chefs-d'oeuvre de l'art belge, Lannoo Uitgeverij, 2006, p. 203, ISBN 978-2-87386-470-5. URL consultato il 18 febbraio 2025.
  15. ^ (FR) Statue de Vésale, in L'Indépendance belge, 29 dicembre 1843, p. 2. URL consultato il 18 febbraio 2025.
  16. ^ (FR) Statue de Vésale, in L'Indépendance belge, 29 luglio 1847, p. 2. URL consultato il 18 febbraio 2025.
  17. ^ Marchal 1887, pp. 21-22.
  18. ^ Marchal 1887, p. 22.
  19. ^ Marchal 1887, p. 42.
  20. ^ Marchal 1887, p. 5.
  21. ^ (FR) Nécrologie, in L'Indépendance belge, 15 ottobre 1885, p. 3. URL consultato il 18 febbraio 2025.
  22. ^ Marchal 1887, pp. 44-48.
  23. ^ (FR) Le Patrimoine monumental de la Belgique, Bruxelles, Volume 1A, Pentagone A-D, Pierre Mardaga éditeur, 1989, p. 96.
  24. ^ (NL) kerkmechelen.be, http://www.kerkmechelen.be/sintpieter.html.
  25. ^ Handelsblad (Het) 15 maggio 1881.
  26. ^ a b c Obbit. in Handelsblad (Het) 10-10-1885

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Collegamenti esterni

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