José Cueto Díez de la Maza, O.P. vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo delle Isole Canarie (1891-1908) |
Nato | 4 novembre 1839 a Riocorvo |
Ordinato presbitero | 1864 |
Nominato vescovo | 1º giugno 1891 da papa Leone XIII |
Consacrato vescovo | 27 settembre 1891 dal vescovo Ramón Martínez y Vigil, O.P. |
Deceduto | 17 agosto 1908 (68 anni) a Las Palmas de Gran Canaria |
José Cueto Díez de la Maza (Riocorvo, 4 novembre 1839 – Las Palmas de Gran Canaria, 17 agosto 1908) è stato un vescovo cattolico spagnolo.
Abbracciò la vita religiosa tra i domenicani del convento di Ocaña il 18 settembre 1857 e fu ordinato prete nel 1864. Compiuti gli studi, fu nominato lettore di filosofia a Ocaña e collaborò al rinnovamento degli studi tomistici insieme con il futuro cardinale Zeferino González y Díaz Tuñón.[1]
Fu inviato a proseguire gli studi presso l'università di Manila e si laureò in diritto canonico nel 1874. Occupò la cattedra di diritto canonico e fu nominato vicerettore dell'università dal capitolo provinciale dell'ordine: in assenza del titolare, esercitò l'ufficio di rettore per oltre un anno. Fu un valente omileta e nel 1878 fu nominato predicatore generale; fu tra i fondatori del Boletin eclesiástico, organo dell'arcidiocesi, e fu autore di numerosi articoli.[1]
Rientrato in patria, dal 1882 fu professore di teologia, diritto canonico e oratoria sacra presso lo Studio teologico di Avila. Fu eletto priore di Ocaña nel 1889.[1]
Fu presentato come vescovo delle Canarie con regio decreto del 15 dicembre 1890 e preconizzato da papa Leone XIII il 1º aprile 1891; fu consacrato il 27 settembre dello stesso anno nella chiesa conventuale di Ocaña e giunse a Las Palmas il 22 novembre successivo.[1]
Istituì le tre parrocchie della diocesi, costruì e restaurò numerose chiese, completò la facciata della cattedrale per la quale ottenne pure il titolo di basilica, riconciliò il cimitero interdetto di Las Palmas, eresse il seminario diocesano a università pontificia. Effettuò la visita pastorale nella diocesi per tre volte.[1]
Al suo arrivo operavano in diocesi i claretiani, le Figlie della carità e le cistercensi, ma egli favorì anche l'insediamento dei lazzaristi, dei francescani, dei cistercensi, dei Fratelli delle scuole cristiane, delle Piccole suore degli anziani abbandonati, delle Serve di Maria e delle Serve di Gesù Sacramentato. Accolse in diocesi anche le Figlie di Cristo Re, che aprirono un collegio a Las Palmas e un noviziato a Teror: le suore si resero autonome dalla casa-madre e il 15 giugno 1895 furono rivestite con l'abito domenicano andando a costituire la congregazione delle suore domenicane missionarie della Sacra Famiglia.[1]
Durante la guerra ispano-americana per l'indipendenza di Cuba, accolse gli esuli e trasformò il suo palazzo vescovile in ospedale per i soldati feriti o malati che tornavano dal fronte; nello stesso periodo riorganizzò la Croce Rossa delle Canarie.[1]
Visse nella povertà più assoluta e impiegò i proventi della mensa vescovile in favore dei poveri e degli istituti di beneficenza e istruzione della diocesi.[1]
Il 12 aprile 2002 fu concesso il nihil obstat per l'apertura dell'istruttoria diocesana del processo di beatificazione e canonizzazione, che si è chiusa il 12 giugno 2007.
La genealogia episcopale è:
Controllo di autorità | VIAF (EN) 10145003277761301903 · BNE (ES) XX899449 (data) |
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