Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alternato e possono essere stipolate. La lamina fogliare, intera, è cordata e lobata. I bordi sono seghettati, dentati o crenati.
Le infiorescenze sono composte da capolini terminali raccolti in formazioni corimbose o panicolate Talvolta formano dei densi agglomerati). I capolini sono apparentemente radiati (per i grandi lobi esterni dei fiori tubulosi), sono inoltre omogami e sono formati da un involucro a forma strettamente cilindrica, spiraleggiante, campanulata o emisferica composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori. Le brattee, simili a foglie, disposte su una serie in modo embricato sono di vario tipo e consistenza. Il ricettacolo è provvisto di pagliette.
Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
Corolla: le corolle sono bilabiate: il labbro esterno ha un grande lobo con tre denti terminali, quello interno è profondamente bifido con i lobi revoluti e attorcigliati. Le corolle sono colorate di bianco, rosa, purpureo o viola (raramente sono gialle).
Androceo: l'androceo è formato da 5 stami con filamenti liberi e antere saldate in un manicotto circondante lo stilo.[9] Le antere in genere hanno una forma sagittata con appendici apicali acute intere. Le teche sono calcarate (provviste di speroni) e provviste di code. Il polline normalmente è tricolporato a forma sferica (può essere microechinato).
Gineceo: il gineceo ha un ovario uniloculare infero formato da due carpelli.[9]. Lo stilo è unico, con due stigmi e un nodo basale glabro. Gli apici degli stigmi sono marcatamente bifidi, troncati e sono ricoperti da piccole papille o in qualche caso da peli penicillati. L'ovulo è unico e anatropo.
I frutti sono degli acheni con pappo. La forma degli acheni è snella da fusiforme a spiraleggiante; le pareti sono ricoperte da 5 coste (raramente sono presenti dei rostri) e sono glabre (o eventualmente setolose). Il carpoforo (o carpopodium) è un ampio anello. Il pappo (raramente è assente) è formato da setole disposte su una o due serie (in alcuni casi sono uniseriate), sono barbate o piumose del tutto o a volte sono subpiumose solo apicalmente, ed è direttamente inserito nel pericarpo o connato in un anello parenchimatico posto sulla parte apicale dell'achenio. Il pappo è colorato.
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[10], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[11] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[12]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][3][13]
La sottofamiglia Mutisioideae, nell'ambito delle Asteraceae occupa una posizione "basale" (si è evoluta precocemente rispetto al resto della famiglia) ed è molto vicina alla sottofamiglia Stifftioideae. La tribù Nassauvieae con la tribù Mutisieae formano due "gruppi fratelli" ed entrambe rappresentano il "core" della sottofamiglia.
Il genere Jungia descritto da questa voce appartiene alla tribùNassauvieae. In alcuni studi più recenti (2018) il genere di questa voce risulta appartenere ad un clade (interno alla tribù) formato dai generi Berylsimpsonia, Dolichlasium, Jungia e Trixis. Il genere è stato diviso in quattro sezioni.[4][14]
I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[4]
il portamento è erbaceo, subarbustivo o arbustivo.