Kalderash | ||||
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Nomi alternativi | căldărari, kalderás, calderone | |||
Luogo d'origine | Ucraina | |||
Popolazione | rom | |||
Religione | cristiano ortodossa | |||
Distribuzione | ||||
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I Calderari o Kalderash sono un sottogruppo del popolo rom. Tradizionalmente fabbri e lavoratori del metallo, parlano un certo numero di dialetti romanì raggruppati sotto il termine Kalderash Romanì, un sottogruppo del Vlax Romanì.
Il termine Kalderash (Kalderash in lingua romanì, căldărari in romeno, kalderás in Ungherese, калдараш (kaldarash) in bulgaro, kalderaš in serbo-croato, котляри (Kotljary) in ucraino, e кэлдэрары (kėldėrary) in russo scende in ultima analisi, dal latino Caldaria (correlate a Caldare rumeno "calderone, secchio, secchio", Greco moderno καρδάρι (kardári) e calderone inglese), in effetti descrivendo il loro commercio come calderai; vedere anche il relativo alla parola rumena căldăraș[1]. Molti rom e non rom che vivono in tutta Europa hanno il cognome "Caldaras", che collega i loro antenati a questo sottogruppo di romanì[2]. Un festival zingaro annuale a San Sebastián, nei Paesi Baschi, in Spagna, include una processione dei Caldereros il 2 febbraio di ogni anno.
Circa 200.000 căldărari vivono in Romania. Si diffusero in tutta l'Ucraina migrando dalla Bessarabia a nord e ad est.
A causa dell'industrializzazione, la metallurgia non era più redditizia, quindi i Kalderash diversificarono le loro fonti di reddito, sebbene spesso rimanessero a lavorare nella metallurgia.
L'abito tradizionale Kalderash è uno dei più noti abiti tradizionali romanì e vienne indossato ancora oggi. Di solito ci si sposa in giovane età (15-20 anni, tra i 12 e i 18 negli ultimi 20 anni in Russia) e si hanno usanze molto rigide in materia di igiene.
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