Kalkan

Kalkan
Mahalle
Kalkan – Veduta
Kalkan – Veduta
Il porto di Kalkan
Localizzazione
StatoTurchia (bandiera) Turchia
RegioneMar Mediterraneo
ProvinciaAdalia
DistrettoKaş
Territorio
Coordinate36°15′54.98″N 29°24′54.93″E
Abitanti
Altre informazioni
Cod. postale07960
Prefisso0242
Fuso orarioUTC+2
Cartografia
Mappa di localizzazione: Turchia
Kalkan
Kalkan
Sito istituzionale

Kalkan è una città sulla costa turca del Mediterraneo orientale, e un'importante destinazione turistica. L'area comprende molti siti storici (come Tlos e Kekova) e molte belle spiagge (tra cui quelle di Patara e di Kaputaş).

Kalkan è un'antica città di pescatori e l'unico porto sicuro tra Kaş e Fethiye; è famosa per le sue case bianche che scendono verso il mare e le sue bouganvillea dai colori vivaci. Ha una media di 300 giorni di sole all'anno.

Fino all'inizio degli anni 1920, la maggior parte dei suoi abitanti erano greci,[1] e la cittadina si chiamava Kalamaki.[2] Essi partirono nel 1923 a causa dello scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia dopo la guerra greco-turca e emigrarono nella vicina Kastellòrizo e principalmente in Attica, dove popolarono la città di Kalamaki. Case greche abbandonate possono ancora essere viste a Kalkan.[1]

Kalkan fino agli anni '70 è stata un'importante città portuale, essendo l'unico porto dei dintorni. È declinata dopo la costruzione della strada per Fethiye, ma è rinata dopo l'emergere dell'industria del turismo nella regione.

Anche se amministrativamente fa parte della provincia di Antalya, Kalkan economicamente e per quanto riguarda i trasporti è collegata più strettamente a Fethiye.

Nel 2012 il 96% dei turisti che hanno soggiornato a Kalkan provenivano dal Regno Unito.[3]

Galleria d'immagini

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  1. ^ a b (EN) Darke, Diana, Guide to Aegean and Mediterranean Turkey, M. Haag, 1986, p. 160, ISBN 978-0-902743-34-2.
  2. ^ History and Architecture of Kalkan
  3. ^ (EN) KTLN 2012 Kalkan Survey, su kalkan.turkishlocalnews.com. URL consultato il 10 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2012).

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Collegamenti esterni

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