Kumamon

Disambiguazione – Se stai cercando il personaggio dei Digimon, vedi Kumamon (Digimon).
Kumamon
Nome orig.くまモン (Kumamon)
Lingua orig.Giapponese
AutoreManabu Mizuno (水野学?)
1ª app.5 marzo 2010
Voce orig. (Maiko Irie?, 入江麻衣子)
Caratteristiche immaginarie
SpecieOrso
SessoMaschio
EtniaGiapponese
Luogo di nascitaPrefettura di Kumamoto (熊本県?)
Data di nascita12 marzo
ProfessioneFunzionario pubblico locale [1]
AffiliazionePrefettura di Kumamoto (熊本県?)

Kumamon (くまモン?) è la mascotte creata dal governo della prefettura di Kumamoto, Giappone.

Kumamon è un orso nero con le gote rosse.

Kumamon con Marc Márquez e Dani Pedrosa nel 2015 a Le Mans.
Kumamon è utilizzato per una grande varietà di prodotti.

Kumamon è stato creato nel 2010 nell'ambito della campagna chiamata Kumamoto Surprise (くまもとサプライズ?, Kumamoto sapuraizu)[2] con lo scopo di portare turisti nella regione dopo l'apertura della linea Kyūshū Shinkansen. Kumamon è in seguito diventato popolare in tutta la nazione e, alla fine del 2011, ha vinto un concorso fra tutte le mascotte giapponesi, collettivamente chiamate yuru-kyara (ゆるキャラ?), ricevendo più di 280.000 voti[3][4][5][6].

Il suo successo al concorso ha permesso a Kumamoto di raccogliere ¥11.8 miliardi (US$120 milioni, GB£79 milioni, €93 milioni) dai ricavi dal merchandising nella prima metà del 2012, dopo aver ricavato solamente ¥2.5 miliardi (US$26 milioni, GB£17 milioni, €20 milioni) durante tutto il 2011[6][7].

Kumamon partecipa a cerimonie ufficiali, eventi sportivi, feste e sagre, trasmissioni televisive regionali e nazionali.

  1. ^ "Responsabile delle vendite della Prefettura di Kumamoto" e "Responsabile del dipartimento della felicità della Prefettura di Kumamoto"
  2. ^ くまモン 「くまもとサプライズ!」 (振り付け). URL consultato il 3 maggio 2021.
  3. ^ (EN) Top Ten Japanese Character Mascots, su Findingfukuoka.com, 13 gennaio 2012. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2013).
  4. ^ (EN) Moeko Fujii, The Branding of Kumamon: The Bear That Stole Japan’s Heart, in The Wall Street Journal, 28 giugno 2015. URL consultato l'8 febbraio 2015.
  5. ^ (EN) Miho Inada e Daisuke Wakabayashi, The Life and Times of Japan’s Mascots, in The Wall Street Journal, 26 dicembre 2012. URL consultato l'8 febbraio 2015.
  6. ^ a b (EN) Miho Inada e Daisuke Wakabayashi, Isn't That Cute? In Japan, Cuddly Characters Compete, in The Wall Street Journal, 25 dicembre 2012. URL consultato l'8 febbraio 2015.
  7. ^ (EN) Philip Brasor, Mascots bear cash for local authorities, in The Japan Times, 13 gennaio 2013. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2013).

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