Kunzea pomifera

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Kunzea pomifera
Fiore di Kunzea pomifera
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Eurosidi II
OrdineMyrtales
FamigliaMyrtaceae
SottofamigliaMyrtoideae
TribùLeptospermeae
GenereKunzea
SpecieK. pomifera
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseRosidae
OrdineMyrtales
FamigliaMyrtaceae
SottofamigliaMyrtoideae
TribùLeptospermeae
GenereKunzea
SpecieK. pomifera
Nomenclatura binomiale
Kunzea pomifera
F.Muell, 1855

Kunzea pomifera (F.Muell, 1855), comunemente nota come mela degli emù, mirtillo nativo, munthari, muntaberry o monterry[1][2], è un arbusto appartenente alla famiglia delle Myrtaceae, endemico degli stati federati di Australia Meridionale e Victoria, in Australia.[3]

È una pianta a crescita bassa che produce delle bacche di diametro di circa 1 cm., colore verde, che diventano rosse a maturazione ed hanno un sapore di mela speziata. Di consistenza croccante, contengono fino a quattro volte più antiossidanti dei mirtilli[4] e producono delle cere naturali che sono buone per il nutrimento della pelle.[5]

Frutti di K. pomifera

K. pomifera venne introdotta in Inghilterra nel 1889. Fu una delle prime specie di piante australiane introdotte in Inghilterra.[6]

Mentre in natura coprono il terreno, i coltivatori sono riusciti con successo a creare una sistemazione a traliccio. Questo tipo di coltivazione consente un accesso più facile per la raccolta e un uso più efficiente dello spazio del frutteto.

Le piante possono essere sistemate abbastanza facilmente attraverso la tessitura, durante la crescita attraverso, lungo i fili del traliccio, usando legami vegetali per fissarle.

La pianta sembra preferire un terreno ben drenato, da moderatamente acido a fortemente alcalino pH (6.0 - 8.0).[7]

I livelli di precipitazioni naturali delle popolazioni selvatiche vanno da 500 a 800 mm. annui.[7] Per la coltivazione si suggerisce di evitare il ristagno d'acqua ma anche il suolo estremamente secco. Una moderata restrizione dell'acqua all'inizio della primavera può essere utile per stimolare la fioritura e ridurre la crescita vegetativa competitiva.

Prove pratiche suggeriscono che frutti in eccesso possono causare una diluizione del sapore delle bacche.

  1. ^ Beth Gott, Kunzea pomifera - Dawson’s ‘nurt’, in The Artefact, vol. 7, 1982, pp. 13–17.
  2. ^ Graham, C. and D. Hart (1997). Prospects for the Australian native bushfood industry. RIRDC.
  3. ^ (EN) Kunzea pomifera F.Muell., su Plants of the World Online, Kew Science. URL consultato il 25 febbraio 2021.
  4. ^ Schultz CJ, Apps DJ, Johnson TE and Bastian SEP. 2009 Testing consumer acceptability of new crops: an integrated sensory and marketing approach using the Australian berry muntries. Food Australia. 61: 335-341. Pdf copy of paper available at https://www.adelaide.edu.au/directory/carolyn.schultz.
  5. ^ Meet the Muntries: A "Super Fruit" of the Australian Bush published by thefoodpaper.com Archiviato il 14 maggio 2009 in Internet Archive.
  6. ^ Rodger W. Elliot, David L. Jones e Trevor Blake, Encyclopaedia of Australian Plants Suitable for Cultivation: Volume 6 (K-M), Port Melbourne, Victoria, Lothian Press, 1993, p. 15, ISBN 0-85091-589-9.
  7. ^ a b Hele, A. (2001). Muntries production. Australian Native Produce Industries Pty Ltd, Primary Industries and Resources SA.

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