Kyoko Nakajima (中島 京子?, Nakajima Kyōko; Suginami, 23 marzo 1964) è una scrittrice giapponese.
Nata a Suginami il 23 marzo 1964, ha compiuto gli studi alla Tokyo Woman's Christian University[1].
Dopo aver lavorato in una casa editrice, ha studiato un anno negli Stati Uniti prima di tornare in patria e diventare una scrittrice freelance[2].
Nel 2003 ha debuttato nella narrativa con il romanzo Futon[3] e 7 anni dopo ha ottenuto il Premio Naoki[4] con Chiisai ouchi[5], trasposto in pellicola cinematografica dal regista Yōji Yamada nel 2014[6].
Nel 2017 è intervenuta nel dibattito sorto intorno al Movimento Me Too dichiarando di essere stata vittima di molestie sessuali[7].
- Futon (2003)
- Itō no koi (2005)
- Tsua 1989 (2006)
- Koko Makkarīna no tsukue (2006)
- Heisei daikazoku (2008)
- E/N/Ji/N (2009)
- Jochutan (2009)
- Eruninyo (2010)
- Kirihatake no endan (2010)
- Noronoro aruke (2012)
- Tsuma ga shiitake datta koro (2013)
- Katazuno (2014)
- Nagai owakare (2015)
- Pasutisu : otona no arisu to sangatsu usagi no ochakai (2016)
- Kanojo ni kansuru jūnishō (2016)
- Gosuto (2017)
- Premio Naoki: 2010 vincitrice con Chiisai ouchi
- Premio Kyōka Izumi: 2014 vincitrice con Tsuma ga Shiitake datta Koro
- Premio Shibata Renzaburo: 2015 vincitrice con Katazuno
- Premio Kawai Hayao: 2015 vincitrice con Katazuno
- Premio Chuo Koron: 2015 vincitrice con Nagai owakare
- ^ (EN) Informazioni salienti, su newsbreak.com. URL consultato il 12 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2020).
- ^ (EN) Scheda dell'autrice, su wordswithoutborders.org. URL consultato il 12 novembre 2020.
- ^ (EN) Reading & Conversation: Kyoko Nakajima, Inês Pedrosa and Zeruya Shalev, su jftor.org. URL consultato il 12 novembre 2020.
- ^ (EN) Akazome, Nakajima win book awards, su japantimes.co.jp, 16 luglio 2010. URL consultato il 12 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2021).
- ^ (EN) Iain Maloney, Kyoko Nakajima's 'The Little House': Secrets hiding secrets, and much left unsaid, su japantimes.co.jp, 30 marzo 2019. URL consultato il 12 novembre 2020.
- ^ (EN) Andrea Chimento, Un elegante dramma giapponese chiude il concorso di Berlino. Delude «La bella e la bestia» di Christophe Gans, su st.ilsole24ore.com, 14 febbraio 2014. URL consultato il 12 novembre 2020.
- ^ (EN) Shiori Ito, Saying #MeToo in Japan, su politico.eu, 2 gennaio 2018. URL consultato il 12 novembre 2020.