Il Kyūji (旧辞?), noto anche come Honji (本辞?) e Sendai no Kuji (先代旧辞?), è un antico testo storico giapponese. La sua esistenza è documentata nel Kojiki che sostiene di essere stato composto in base al suo contenuto. Non si conoscono più copie esistenti.
Secondo la prefazione del Kojiki, l'imperatore Tenmu disse:
«Ciò che sento è che il Teiki e l'Honji realizzati dalle molte casate differiscono già dalla verità e contengonono molte inaccuratezze. Se questi errori non sono corretti ora, il senso originale sarà perso nel giro di pochi anni. Essi sono la base del sistema nazionale e sono il fondamento del governo imperiale. Perciò, vorrei esaminare attentamente il Teiki e il Kyūji, eliminare gli errori e stabilire la verità per le future generazioni.[1][2]»
La prefazione continua affermando che l'imperatore detta il Teiki e il Kyūji ad Hieda no Are, ma che l'imperatore muore prima che il compito sia completato. Il compito fu ripreso parecchi anni dopo, durante il regno dell'imperatrice Genmei:
«A questo punto, rammaricandosi per gli errori e le differenze nel Kyūji, l'imperatrice tenta di sistemare gli errori e le differenze nel Senki, e il diciottesimo giorno del nono mese del quarto anno dell'era Wadō [=711] dice a Yasumaro: "Ti ordino di registrare nel Kyūji ciò che Hieda no Are apprese."[3][4]»
Poiché il testo non esiste più, si conosce in realtà pochissimo di esso. La prefazione del Kojiki afferma che esistevano diverse versioni presso ciascun clan, e che queste differenze furono corrette dalla stirpe imperiale. La prefazione afferma anche che esso fu una delle risorse primarie nella composizione del Kojiki, ma deve esserci stata qualche sovrapposizione tra i due e molto probabilmente conteneva resoconti leggendari.[5]