L'uomo di casa (Man of the House) è un film del 1995 diretto dal regista James Orr e prodotto dalla Walt Disney Pictures.
Traumatizzato dall'abbandono del padre, l'undicenne Ben trascorre l'adolescenza con la sola madre. La gelosia che ha per lei porta tutti i corteggiatori della madre a rompere qualsivoglia tipo di relazione. L'ennesimo pretendente si presenta sotto forma di Jack, procuratore distrettuale, il quale viene immediatamente a conoscenza di non essere il benvenuto per l'uomo di casa. Per liberarsi di lui, Ben iscrive entrambi a un club di guide indiane, e tra esercitazioni di lotta, patate bollenti e danza della pioggia, sopportate con pazienza da "Cane Colitico" (questo il nome indiano dato a Jack), il rapporto affettivo tra i due si avvicina sempre più.
Il film venne prodotto dalla Walt Disney Pictures, in collaborazione con All Girl Productions, Forever Girls Productions, Marty Katz Productions e Orr & Cruickshank.
Il film è stato girato dal 13 giugno al 19 agosto 1994 tra Los Angeles e Vancouver.
Distribuito dalla Buena Vista Pictures il 3 marzo 1995 negli Stati Uniti e il 20 settembre 1996 in Italia.
Tra le canzoni che compongono la colonna sonora vi sono: Louie Louie dei The Kingsmen, Gonna Make You Sweat (Everybody Dance Now) dei C+C Music Factory, Confusion dei Medicine Wheel, Hit the Road Jack, e la canzone che chiude il film, Return to Innocence degli Enigma.
Costato 22 milioni di dollari, ne ha incassati 40 solo negli Stati Uniti.
Diretto da James Orr che lo ha sceneggiato con l'abituale collaborazione di Jim Cruickshank (Sister Act 2), L'uomo di casa ha l'andamento di una sit-com e tanto valeva che uscisse direttamente sul piccolo schermo. Accanto a un Chevy Chase insolitamente sotto tono, se la cava molto bene Jonathan Taylor Thomas, giovanissima star televisiva. (La Stampa, Alessandra Levantesi, 22/9/1996)
L'uomo di casa ("Man of the house") è una commediola familiare che porta le impronte del vecchio stile Disney per cui tutto appare trasferibile in un cartoon e funziona ugualmente, preferibilmente in tv però, come una sit com preserale. L'importante è che tutto sia convenzionale e fasullo, la casa come i sentimenti, i finti capi indiani che scelgono come bersaglio il generale Custer come le aule della scuola, dove si consumano piccoli ma continui episodi di razzismo. E se Chevy Chase, che si avventura anche a raccontare una parabola morale, fa solo rimpiangere l'humour dei tempi del Saturday Night Live, Farrah Fawcett tiene gli occhi spalancati, si prende un ruolo da Goldie Hawn e lo rende asettico. (Corriere della Sera, Maurizio Porro, 24/9/1996)