La casa degli amori particolari | |
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Titolo originale | 卍 Manji |
Lingua originale | giapponese |
Paese di produzione | Giappone |
Anno | 1964 |
Durata | 91 min |
Rapporto | 2,39:1 |
Genere | drammatico, sentimentale |
Regia | Yasuzō Masumura |
Soggetto | La croce buddista di Jun'ichirō Tanizaki |
Sceneggiatura | Kaneto Shindō |
Produttore | Yonejirō Saitō |
Casa di produzione | Daiei |
Distribuzione in italiano | I.N.D.I.E.F. |
Fotografia | Setsuo Kobayashi |
Montaggio | Tatsuji Nakashizu |
Musiche | Tadashi Yamauchi |
Scenografia | Tomoo Shimogawara |
Interpreti e personaggi | |
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La casa degli amori particolari (Manji) è un film del 1964 diretto da Yasuzō Masumura e sceneggiato da Kaneto Shindō, tratto dal romanzo di Jun'ichirō Tanizaki La croce buddista.
Una casalinga annoiata si invaghisce di una giovane modella incontrata a un'accademia privata d'arte e la porta a casa, dando vita a un amore ossessivo, dalle tragiche conseguenze per entrambe e per i rispettivi uomini.
Il Morandini descrive il film dicendo "il dramma in Tohoscope per due terzi s'impantana nella torbida materia (che è di Tanizaki, ma senza le sue virtù stilistiche) per virare poi verso una zona mistica che non manca di un fascino crudele".[1]