La città d'oro | |
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Kristina Söderbaum | |
Titolo originale | Die goldene Stadt |
Lingua originale | tedesco |
Paese di produzione | Germania |
Anno | 1942 |
Durata | 110 min (Germania) 109 min (Spagna) |
Rapporto | 1,37 : 1 |
Genere | drammatico |
Regia | Veit Harlan |
Soggetto | dal lavoro teatrale Der Gigant di Richard Billinger |
Sceneggiatura | Veit Harlan, Alfred Braun e Werner Eplinius |
Produttore esecutivo | Veit Harlan |
Casa di produzione | Universum Film (UFA) |
Fotografia | Bruno Mondi |
Montaggio | Friedrich Karl von Puttkamer |
Musiche | Hans-Otto Borgmann |
Scenografia | Karl Machus e Erich Zander |
Interpreti e personaggi | |
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La città d'oro (Die goldene Stadt) è un film del 1942 scritto, diretto e prodotto da Veit Harlan.
Anna è una giovane ragazza della campagna dei Sudeti che sogna di andare a Praga, la "città d'oro". Si innamora di un uomo e coglie l'occasione per seguirlo nella capitale, ma qui viene sedotta e subito abbandonata da un cugino ceco. Costretta a tornare a casa, si vede rifiutata dal padre. Decide quindi di gettarsi nel lago, lo stesso dove era annegata la madre anni prima.
Il film fu prodotto dall'Universum Film (UFA). Gran parte del film fu girato in Cecoslovacchia, sulla Moldava, a Praga, ad Hradschin, sul ponte Carlo e nella cattedrale di San Vito. Altre scene vennero girate in Sassonia e negli studi berlinesi dell'UFA[1]. È chiaro l'intento politico del film: la ragazza non ha saputo apprezzare la vita nella campagna dei Sudeti (annessa alla Germania) e muore a causa del cinico parente cecoslovacco.
La pellicola venne presentata in prima il 3 settembre 1942 alla Mostra del Cinema di Venezia dove la protagonista, Kristina Söderbaum, vinse la Coppa Volpi. Il film uscì in sala a Berlino il 24 novembre 1942,[2] distribuito dalla Deutsche Filmvertriebs (DFV).
Controllo di autorità | GND (DE) 1205698973 |
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