Lancelot Blondeel, oppure Lanceloot Blondeel (Poperinge, 1498 – Bruges, 4 marzo 1561), è stato un pittore, incisore e ingegnere fiammingo.
Lancelot Blondeel nacque a Poperinge nel 1498, ma lavorò soprattutto a Bruges.[1]
Maestro della gilda di Bruges nel 1519,[2] dopo aver ottenuto successi e consensi già in giovane età,[3] Lancelot Blondeel soggiornò probabilmente in Italia, come indurrebbe a ritenere la sua influenza classicheggiante unita ed elementi derivati dal Rinascimento italiano, romano, toscano, veneto, che impreziosirono il suo stile prevalentemente manieristico tardo-gotico flamboyant,[3][4]e che lo misero in evidenza in un ambiente prevalentemente conservatore, grazie a questa brillante modernità, facendogli raggiungere esiti estrosi.[1]
La sua bravura fu ampiamente documentata da Giorgio Vasari, informato dal bruggese Giovanni Stradano.[1]
Inoltre Blondeel sicuramente studiò e si formò sulle opere artistiche di Marcantonio Raimondi.[3]
Blondeel realizzò nel 1549 due archi trionfali, commissionati da Carlo V d'Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, basati sullo stile classico-romano.[5]
Nel 1550 Blondeel e Jan van Scorel ricevettero l'incarico di restaurare la celebre pala d'altare di Jan van Eyck.[5]
Inoltre progettò un canale che collegava Bruges al mare, e questo lavoro incrementò notevolmente il commercio di Bruges.[5]
La documentazione storica-biografica afferma che aveva una figlia di nome Anna, che in seguito sposò il suo allievo Pieter Pourbus.[5]
Blondeel diede disegni per arazzi, incisioni, oreficerie, caratterizzati da una ricca decorazione rinascimentale.[4]
Sono sopravvissute poche opere di Blondeel, qualche lavoro di tematica religiosa di complessa composizione, arricchito da ampie decorazioni, dove un realismo lucido e accurato si coniuga con il gusto del fantasioso e dell'illusionistico.[1]
Opere principali a Bruges: il trittico col Martirio dei santi Cosma e Damiano (1523, nella chiesa di San Jacob), lo stendardo dei pittori della corporazione dei pittori con San Luca che ritrae la Vergine (1545, Groeningemuseum), la Madonna tra i santi Luca ed Eligio (1545, chiesa di Saint-Sauveur).[3][4] Tra le attribuzioni si può menzionare la tavola con Storie di Maria nella chiesa di Notre Dame di Tournai, dai profondi manierismi e dal paesaggismo suggestivo.[1]
Si distinse anche per i disegni per la famosa e monumentale Cheminée du Franc nel Palazzo di Giustizia di Bruges (1528), uno dei capolavori della scultura fiamminga,[3]per la quale Guyot de Beaugrant eseguì il fregio in alabastro.[4][2]Qui Blondeel disegnò anche le statue di Carlo V e antenati.[1]
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