Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
La laringoscopia è una procedura medica che permette la visione della laringe; si effettua con strumenti particolari che illuminano la laringe, tra cui il laringoscopio.[1]
Con tale pratica si riescono ad esaminare la mucosa presente nella laringe e la situazione delle corde vocali; pertanto serve a diagnosticare infiammazioni, presenza di polipi o tumori,[1] e permette di effettuare l'intubazione della trachea.
Può essere diretta e indiretta.
- Laringoscopia indiretta: il piano laringeo è visualizzato tramite uno strumento che ne riflette l'immagine al di fuori del cavo orale. La persona è seduta e con la bocca aperta; si procede all'ispezione con uno specchietto, riscaldato per evitarne l'appannamento.
- Laringoscopia diretta: viene introdotto un laringoscopio attraverso la bocca aperta. La persona si trova in posizione supina. La tecnica fu introdotta da János Bókai e perfezionata da Gustav Killian attraverso l'istituzione nel 1897 anche di un broncoscopio, che da allora sostituì la laringoscopia indiretta.[2]
- ^ a b AIRC, Laringoscopia, su airc.it. URL consultato il 9 luglio 2013.
- ^ Angelo Casalini e Stefano Gasparini, Pneumologia interventistica, Springer, 2007, p. 601, ISBN 978-88-470-0555-6.
- Douglas M. Anderson, A. Elliot Michelle, Mosby’s medical, nursing, & Allied Health Dictionary sesta edizione, New York, Piccin, 2004, ISBN 88-299-1716-8.
- Angelo Casalini e Stefano Gasparini, Pneumologia interventistica, Springer, 2007, p. 601, ISBN 978-88-470-0555-6.