Le grandi vacanze (Les Grandes Vacances) è un film del 1967 diretto da Jean Girault.
Commedia slapstick scritta appositamente per de Funès, fu uno dei maggiori successi dell'attore.[1]
Charles Bosquier è il preside severo di una scuola francese per figli di famiglie benestanti. Filippo, uno dei suoi figli, viene miseramente bocciato agli esami, così Bosquier lo manda in Inghilterra in uno scambio culturale tra studenti. Filippo dovrebbe essere ospitato dalla famiglia di un distillatore di whisky scozzese ma riesce a farsi sostituire da un compagno di studi, mentre a Bosquier viene assegnata la loro figlia Shirley. Questa coinvolge il figlio minore di Bosquier, Gerard, in vari intrattenimenti locali, sventando i piani di Filippo, che aveva progettato una vacanza in barca lungo la Senna. Segue una serie di malintesi e avventure. Monsieur Bosquier farà di tutto per chiarirli e ricondurre la prole sulla retta via.[2]
Così ne parlò il regista Girault:
«Le grandi vacanze è principalmente un esercizio di ritmo, ritmo degli attori, ritmo delle immagini, ritmo della narrazione. Penso che questo sia un elemento essenziale del cinema e particolarmente nella commedia. [...] Lascio volentieri agli altri il compito di essere seri. Non voglio che distrarre. Spero, dunque, ancora una volta di far dimenticare per qualche istante agli spettatori le loro preoccupazioni quotidiane.[3]»
De Funès aggiunse:
«Sono condannato a far ridere fino alla fine dei miei giorni. Riguardo a Le grandi vacanze, vi assicuro che per me non sono state delle vacanze!»
Il film fu girato in Francia in varie località: i castelli di Tourelles a Vernon e di Gillevoisin a Janville-sur-Juine; il porto di Le Havre ed il ponte di Tancarville; l'aeroporto Charles de Gaulle, non ancora con questo nome, e il Teatro Olympia a Parigi e, ancora, a Mont-Dore, Les Mureaux, Igoville e Versailles.
Lo stuntman e pilota Jean Falloux morì a causa di un incidente aereo durante le riprese. Il film è a lui dedicato.
«De Funès incarna ancora una volta la Francia reazionaria e contraria ai cambiamenti e alle stravaganti mode adolescenziali. È comunque la velocità la vera cifra stilistica dell'opera."»
«Con tutti i suoi difetti, la pellicola è accattivante - sconnessa, un po' sciocca, ma molto divertente in modo spensierato, soprattutto per i devoti alla grande arte comica di de Funès."»
Il film riscosse un grosso risultato al botteghino: si piazzò al primo posto nel 1967, con 7 milioni di franchi di incasso alla prima uscita nelle sale francesi.[6]