Leonis trineura (Griseb.) B.Nord., 2006 è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae). Leonis trineura è anche l'unica specie del genere Leonis B.Nord., 2006.[1][2]
Il nome del genere (Leonis) è stato dato in onore di Charles Leo Hitchcock (1902-1986), un botanico americano autore di diverse pubblicazioni botaniche.[3] L'epiteto specifico (trineura) fa riferimento alla nervatura tripartita delle foglie.[4]
Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici August Heinrich Rudolf Grisebach (1814-1879) e Rune Bertil Nordenstam (1936-) nella pubblicazione " Compositae Newsletter. Stockholm" (Compositae Newslett. 44: 56) del 2006. Il nome scientifico del genere è stato definito nella stessa pubblicazione.[5]
Habitus. Leonis trineura ha un habitus di tipo subarbustivo perenne (simile ai vigneti). Le superfici delle piante sono glabre. Condotti di resina sono presenti in varie parti della pianta (involucro, corolla, stilo, ecc.).[6][7][8][9][10]
Radici. Le radici in genere sono secondarie da rizoma e possono essere fibrose. I rizomi sono striscianti o legnosi.
Fusto. La parte aerea è strisciante o lianosa; semplice o ramosa.
Foglie. Le foglie disposte in modo alternato. Sono picciolate e la forma della lamina è intera (o trilobata) da ovata a ellittica. Le venature sono trinervate.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da capolini ascellari, posizionati lungo i rami, organizzati in brevi formazioni corimbose. Le infiorescenze vere e proprie sono formate da un capolino terminale peduncolato di tipo radiato. Alla base dell'involucro può essere presente un calice formato da brattee fogliacee. I capolini sono formati da un involucro, con forme da cilindriche a campanulate o emisferiche, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: quelli esterni del raggio e quelli più interni del disco. Le brattee sono disposte in modo embricato di solito su una sola serie e possono essere connate alla base. Il ricettacolo è nudo (senza pagliette a protezione della base dei fiori); la forma è convessa e a volte è alveolato.
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati e zigomorfi) sono femminili; mentre quelli del disco centrale (tubulosi e actinomorfi) sono bisessuali o a volte funzionalmente maschili.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. La forma degli acheni è ellittico-oblunga; la superficie è percorsa da 10 coste longitudinali e può essere glabra o talvolta sparsamente pubescente o papillose. Possono essere presenti delle ali o degli ispessimenti marginali. Non sempre il carpoforo è distinguibile. Il colore del frutto può essere nero o bruno. Il pappo è formato da numerose setole pluriseriate, persistenti e connate alla base.
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
La specie di questa voce è distribuita in Cuba, Repubblica Domenicana e Haiti.[2]
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[13], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[14] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[15]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]
Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Senecioninae della tribù Senecioneae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base ai dati filogenetici la sottotribù, all'interno della tribù, occupa il "core" della tribù e insieme alla sottotribù Othonninae forma un "gruppo fratello".[10]
I seguenti caratteri sono indicativi per la sottotribù:[10]
La struttura della sottotribù è molto complessa e articolata (è la più numerosa della tribù con oltre 1.200 specie distribuite su un centinaio di generi) e al suo interno sono raccolti molti sottogruppi caratteristici le cui analisi sono ancora da completare. Il genere della specie di questa voce da un punto di vista filogenetico, nell'ambito della sottotribù, occupa una posizione molto recente insieme ai generi Antillanthus B. Nord., 2006, Lundinia B. Nord., 2006 e Oldfeltia B. Nord. & Lundin, 2002. Tutti questi generi sono originari dell'arcipelago delle Antille.[10]
Il cladogramma seguente (semplificato) mostra l'attuale conoscenza filogenetica di questo endemismo cubano.[10]
| |||||||||||||||||||
I caratteri distintivi per la specie Leonis trineura sono:[9]
Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]