Margherita tetraploide | |
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Leucanthemum ircutianum | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Anthemideae |
clade | Mediterranean clade |
Sottotribù | Leucantheminae |
Genere | Leucanthemum |
Specie | L. ircutianum |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Anthemideae |
Genere | Leucanthemum |
Specie | L. ircutianum |
Nomenclatura binomiale | |
Leucanthemum ircutianum DC., 1838 |
La margherita tetraploide (nome scientifico Leucanthemum ircutianum DC., 1838) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (Mediterranean clade) e sottotribù Leucantheminae).[1][2]
Il nome generico latino (Leucanthemum) deriva dal greco antico λευκάνθεμον?, leukánthemon, "fiore bianco", a sua volta da λευκός, leukós, "bianco" e ἄνθεμον, ánthemon, "fiore"[3] e fa ovviamente riferimento al colore dei fiori.[4] L'epiteto specifico (tetraploide) indica un corredo cromosomico 4 volte quello di base (n = 9).
Il binomio scientifico attualmente accettato (Leucanthemum ircutianum) è stato proposto dal botanico e micologo svizzero Augustin Pyrame de Candolle (1778 – 1841) nella pubblicazione " Prodromus Systematis Naturalis Regni Vegetabilis ... (DC.)" ( Prodr. [A. P. de Candolle] 6: 47) del 1838.[5]
Portamento. La specie di questa voce è una erbacea con un ciclo biologico annuale. L'indumento è assente o formato da peli basifissi. La forma biologica della specie è emicriptofita scaposa (H scap); ossia sono piante perennanti con gemme poste al livello del suolo con fusto allungato e poco foglioso.[6][7][8][9][10][11]
Radici. Le radici sono secondarie a partire dal rizoma.
Fusto. Sono piante alte 2 – 8 dm (massimo 100 cm).
Foglie. Le foglie sono sia basali che caulinari a consistenza tenue (specialmente dopo la raccolta). Quelle basali sono picciolate, quella caulinari sono sessili e amplessicauli. Lungo il fusto sono disposte in modo alterno. La forma è diversa a seconda della posizione delle foglie:
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini solitari o in lassi corimbi. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo radiato (raramente discoide). I capolini sono formati da un involucro, con forme campanulate, composto da 35-60 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, a consistenza erbacea, con forme da ovate a lanceolate, con margini membranosi, quasi scariosi e di colore porpora scuro o verde scuro (a volte sono bianco-verdicci), sono disposte in modo più o meno embricato su più serie (da 3 a 4). Il ricettacolo, piano-convesso, è privo di pagliette. Diametro dei capolini: 4 – 5 cm
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:
Frutti. I frutti sono degli acheni ovali, bislunghi, neri e rigati di bianco: ai lati sono presenti 10 coste contenenti cellule micillaginifere e canali resiniferi. Gli acheni dei fiori del raggio esterno hanno un pappo rudimentale a forma di anello; ma in genere la sommità è nuda. Lunghezza degli acheni: 1,7 – 2,3 mm.
Impollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Euro-Siberiano / Eurasiatico.
Distribuzione: è una pianta comune in tutta Italia a parte le isole. In Europa è presente fin nelle regioni settentrionali con areali che si estendono nel Caucaso e in Siberia (Asia). Altrove (America del Nord, del Sud e Australia) è naturalizzata.
Habitat: l'habitat tipico sono gli ambienti influenzati dalla presenza umana, bordi delle strade, macchie e radure dei boschi, meno frequentemente sono i prati e pascoli. Il substrato preferito è sia calcareo che siliceo con pH neutro, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.
Distribuzione altitudinale: sui rilievi alpini queste piante si possono trovare fino a 2000 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare, montano e subalpino (oltre a quello planiziale – a livello del mare).
Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[14]
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]
Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Leucanthemum (insieme alla sottotribù Leucantheminae) è incluso nel clade Mediterranean clade.[18]
Nella pubblicazione "Flora d'Italia" le specie di Leucanthemum della flora spontanea italiana sono suddivise in tre gruppi: 1) piante con capolini con solo fiori tubolosi; 2) piante con capolini con fiori ligulati e acheni del disco senza corona; 3) piante con capolini con fiori ligulati e acheni del disco pappo a corona. La specie di questa voce appartiene al secondo gruppo e in particolare lo scapo ha numerose foglie e quelle della zona media hanno denti più lunghi che larghi.
I caratteri distintivi della specie Leucanthemum ircutianum sono:[11]
Il numero cromosomico di L. ircutianum è: 2n = 36 (tetraploide)[19][20][11]
Per questa specie sono riconosciute le seguenti sottospecie:[2]
Descrizione delle sottospecie.
Sottospecie ircutianum
Sottospecie leucolepis
Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
Un genere molto simile è Bellis. Gli esemplari più alti di Bellis perennis L. possono essere confusi con la specie di questa voce. Si distinguono comunque per l'assenza di foglie cauline e l'involucro formato da una/due serie di squame.
Nell'ambito dello stesso genere le differenze sono meno marcate. Tra le specie diploidi e quelle poliploidi una certa diversità può essere riscontrata nella forma delle foglie cauline: i lobi delle foglie di Leucanthemum ircutianum sono meno marcati (vedi disegno a lato tratto da Pignatti) e la consistenza è più tenue.
I germogli primaverili possono essere aggiunti alle insalate, ma devono essere usati con parsimonia.[22]
È una pianta facile da coltivare e di sicuro effetto. Viene utilizzata per bordure o tappeti erbosi. Si può moltiplicare per seme (in primavera) o per divisione dei cespi in autunno. Predilige zone da soleggiate a lievemente ombrose con terreni normali da giardino, possibilmente sciolti e leggeri (sia acidi che basici). Evita l'acqua stagnante.
La Margherita tetraploide in altre lingue viene chiamata nei seguenti modi: