Livio Maitan (Venezia, 1º aprile 1923 – Roma, 16 settembre 2004) è stato un politico e intellettuale italiano.
Dopo gli studi di lettere classiche alla facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Padova, si iscrisse alla Quarta Internazionale, organizzazione trotzkista, nel 1947. All'epoca era anche un giocatore della squadra di calcio di Venezia, la Serenissima.
La sezione italiana della IV Internazionale entrò nella Federazione Giovanile Socialista Italiana (FGSI), l'organizzazione giovanile dell'allora PSIUP, ritenendola un terreno fertile di reclutamento, essendo le sue leve critiche rispetto al modello di socialismo rappresentato e propugnato allora dall'Unione Sovietica. Nel 1948 Maitan giunse anche alla guida della FGSI, che in seguito si divise in movimenti più piccoli.
Nello stesso anno egli divenne uno dei dirigenti del Fronte Democratico Popolare ed entrò nella direzione della IV Internazionale. Nel 1949 partecipò alla fondazione dei Gruppi Comunisti Rivoluzionari (GCR) che, l'anno dopo, si diedero come organo di stampa Bandiera Rossa, periodico che verrà pubblicato fino al 2002.
In seguito, la sezione italiana della IV Internazionale preferì allontanarsi dall'area socialista ed entrare come gruppo nel Partito Comunista Italiano, per contrastarne dall'interno le scelte moderate e filosovietiche, organizzandosi nei Gruppi comunisti rivoluzionari (GCR), di cui Maitan divenne il massimo esponente. I GCR agirono così come associazione di studio, analisi e propaganda politica. Bandiera Rossa fu affiancata dalla rivista teorica Quarta Internazionale. Maitan divenne contemporaneamente un artefice della pubblicazione in Italia delle opere di Lev Trotsky.
I GCR erano costituiti in prevalenza da membri della FGCI - organizzazione giovanile del PCI - come Andreina De Clementi, Silverio Corvisieri e Edgardo Pellegrini (giornalista di Paese Sera), oltre che da membri del Comitato Centrale dello stesso PCI (come Silvio Paolicchi ed Augusto Illuminati, poi radiati dal partito nel luglio 1966).
L'organizzazione attraversò molte crisi a partire dal 1968, anno della contestazione studentesca. Molti dirigenti ne uscirono (alcuni attratti dal maoismo) e dunque fondarono piccoli gruppi autonomi, di cui il più fortunato fu quello di Avanguardia Operaia. Nel 1969 i GCR uscirono definitivamente dal PCI, collocandosi nella Nuova sinistra, quella extraparlamentare. Il movimento continuò a essere lacerato da scissioni, perlopiù dovute a contrasti delle tendenze interne con le scelte della maggioranza e di Maitan (come quella di entrare, nel 1976, nel cartello elettorale di Democrazia Proletaria) e che davano origine a piccoli gruppi e collettivi locali.
Nel 1980 la Lega Operaia Rivoluzionaria (di cui facevano parte Silvio Paolicchi, Fernando Visentin, Franco Grisolia e Marco Ferrando) si unificò coi GCR, che cambiarono nome in Lega comunista rivoluzionaria (LCR); la nuova organizzazione pose la sua sede centrale a Milano. Maitan, con Franco Turigliatto e altri, fu a capo della maggioranza della LCR, mentre Ferrando e Grisolia guidavano una minoranza.
Nel 1989 la maggioranza della LCR, con Livio Maitan, decise di sciogliere l'organizzazione facendola confluire in Democrazia Proletaria, nella cui direzione nazionale entrarono 5 membri. Nel 1991 fu favorevole, seppur criticamente, allo scioglimento di DP, il cui apporto fu determinante per la creazione del Partito della Rifondazione Comunista.
All'interno di Rifondazione comunista Livio Maitan fu dirigente di spicco, capeggiando una corrente trotzkista derivata dall'esperienza della LCR, chiamata "Bandiera Rossa" dal nome dell'omonima rivista. Venne candidato alle elezioni europee del 1994 nella circoscrizione Italia Centrale, ottenendo 3.750 preferenze, senza risultare eletto.
Nel 1998, quando il segretario del PRC Fausto Bertinotti ritirò l'appoggio del partito al primo governo Prodi, la componente maitaniana, determinante dal punto di vista numerico, entrò, seppur criticamente, nella maggioranza di Rifondazione appoggiando lo stesso Bertinotti. Nel momento in cui il governo di Romano Prodi cadde, esclamò: "Da una vita aspettavo di far cadere un governo borghese".
Nel 2001 si candida al Senato per Rifondazione Comunista, senza risultare eletto. Nel 2002 fu favorevole alla nascita di una nuova rivista trotzkista in luogo di Bandiera Rossa, chiamata Erre, cambiando successivamente anche il nome della sua corrente in "Sinistra Critica" , i cui esponenti più conosciuti furono i senatori Luigi Malabarba e Franco Turigliatto e il deputato Salvatore Cannavò.
Col passare del tempo Maitan ridusse la propria presenza sulla scena politica pubblica (pur mantenendo costante la sua attività nel circolo PRC del quartiere di Primavalle) scrivendo tuttavia diversi saggi e articoli sul giornale del PRC, Liberazione. Continuò nel tempo libero la propria attività di calciatore amatoriale (era anche un grande tifoso della Lazio).
Secondo Alain Krivine, dirigente trotzkista francese, fu «l'opposto della caricatura che alcuni amano fare del dirigente trotskista».
Dopo la sua morte, avvenuta nel 2004, è stato intitolato a lui il "Centro Studi Livio Maitan" che organizza diverse iniziative culturali e di ricerca sul marxismo in tutta Italia. Dopo la scissione di Sinistra Critica, è stato creato anche il Centro Livio Maitan La.Co.Ri. che poi da luglio 2017 gestisce il fondo Livio Maitan nella biblioteca a lui intitolata.[1]
Nel 100º anniversario della sua nascita, il 1º aprile 2023, viene organizzato a Roma un convegno nazionale dal titolo "Con lo sguardo rivolto al futuro"[2].
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