Lophiaspis | |
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Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Perissodactyla |
Famiglia | Lophiodontidae |
Genere | Lophiaspis |
Il lofiaspide (gen. Lophiaspis) è un mammifero perissodattilo estinto, forse appartenente ai lofiodontidi. visse nell'Eocene medio (circa 45 - 38 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Europa.
Questo animale è noto solo per resti incompleti, ed è quindi difficile ricostruirne l'aspetto. Probabilmente assomigliava a un tapiro privo di proboscide ma dotato di zampe più allungate. Era caratterizzato da tre premolari superiori semplici e piccoli, e da molari superiori di taglia via via crescente verso la parte posteriore della bocca; questi molari erano molto simili a quelli che si riscontrano in Lophiodon e in generale nei rinoceronti, ma possedevano una traccia di protoconulo sul protolofo. Il terzo molare superiore era molto simile al secondo molare, senza la riduzione del lobo posteriore.
Descritto per la prima volta da Depéret nel 1910, il genere Lophiaspis è noto per vari resti fossili ritrovati in terreni dell'Eocene medio in Francia, in Portogallo, in Spagna e in Svizzera. A questo genere sono state ascritte le specie Lophiaspis baicherei, L. maurettei, L. occitanicus, tutte descritte dallo stesso Depéret, ma è possibile che l'unica valida sia L. maurettei.
Lophiaspis è un genere di perissodattili piuttosto enigmatico: alcune sue caratteristiche dentarie richiamano i lofiodontidi, mentre altre sembrano preannunciare i calicoteri. Alcuni studiosi lo classificano come un membro basale di questi ultimi, mentre altri lo indicano come un rappresentante aberrante dei primi.