Ludwig Hohl (Netstal, 9 aprile 1904 – Ginevra, 3 novembre 1980) è stato uno scrittore svizzero di lingua tedesca.
Figlio di Jakob Arnold, un pastore protestante, e di Anna Magdalena Zweifel, dopo aver vissuto a Vienna e nei Paesi Bassi, dal 1937 fino alla morte si è stabilito a Ginevra, scegliendo come studio una cantina. Votato a una permanente alterità, estraneo a mode e tradizioni, indifferente agli avvenimenti della sua epoca, è stato a lungo ignorato dal grande pubblico nonostante l'apprezzamento di Max Frisch, il sostegno di Friedrich Dürrenmatt, gli elogi di Peter Handke e Adolf Muschg.
Importanti riconoscimenti come il Premio Schiller (1970), il "Premio per il centenario Robert Walser" (1978) e il "Premio Petrarca" (1980) gli sono stati tributati soltanto verso la fine della sua vita. La sua fama è collegata soprattutto alle brevi narrazioni di Sentiero notturno (Nächtlicher Weg, 1943) e La salita (Bergfahrt, 1975), il suo racconto più evocatore, ma notevoli sono anche le annotazioni di Sfumature e dettagli (Nuancen und Details, 1939-42) e le pagine meditative di Che è quasi tutta un'altra cosa (Daß fast alles anders ist, 1967).[1]
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