È la figura mitologica di un uomo di straordinaria forza e bontà che divenne un'icona italiana, entrando nel linguaggio comune come sinonimo di uomo dal fisico possente dotato di forza eccezionale[3]. Negli anni 1960 fu protagonista di molti film del genere cosiddetto peplum, nonché di numerose parodie.
Il nome Maciste, come si evince dalla sceneggiatura originale di Cabiria, è la forma italianizzata di un antichissimo soprannome del semidio Ercole,[4] in greco mákistos, forma dorica di mékistos, superlativo di makròs (grande).[5]
Il personaggio di Maciste fu inventato da D'Annunzio[1] nel primo decennio del 1900, sulla base degli eroi forzuti e valorosi della mitologia greca. La figura di Maciste rappresenta quella di un giovane dalla forza sovrumana, paragonabile a Sansone[6], in grado di distruggere qualsiasi cosa e di ridurre tutto in briciole, ma dal cuore tenero. Infatti il suo compito, come molti eroi del passato, è quello di proteggere l'umanità e in particolar modo le belle fanciulle in pericolo.
A capire che il personaggio poteva vivere di luce propria fu Giovanni Pastrone, che già nel 1915 scrisse una sceneggiatura interamente dedicata all'eroe forzuto per il film Maciste. A partire da Cabiria del 1914 fino a Maciste all'Inferno del 1926, fu interpretato, in una quindicina di film, dal possente e corpulento Bartolomeo Pagano.
Nei primi film la storia ruota sempre attorno al rapimento di una rampolla di nobile famiglia da parte di una banda di malviventi e il compito di Maciste, giramondo famoso per la sua possente forza, è quello di sgominare i ladri e i truffatori e infine di salvare la ragazza. L'elemento chiave di ciascun film è l'avventura, gli equivoci e i momenti di massima tensione.
I film e le avventure di Maciste, sebbene inizialmente ambientati all'epoca presente, ossia il XX secolo, contengono quello stesso spirito di avventura delle storie ambientate centinaia di anni fa all'epoca dei greci o dei romani. In quei film Maciste si ritrova spesso inizialmente messo in difficoltà dall'astuzia e dai raggiri degli imbroglioni, oppure rinchiuso in celle o in trappole mortali che portano al baratro, ma infine il gigante dal cuore buono, avvalendosi della sua forza e del suo coraggio, riesce sempre a vincere e a salvare la situazione.
Dagli anni 1960 in poi Maciste divenne una sorta di "alter ego" dell'eroe mitico Ercole (Eracle per i greci), come avvenne lo stesso per Ursus (che dal latino vuol dire "orso") e i produttori dell'epoca usarono questo personaggio per renderlo protagonista di moltissimi film peplum ambientati ai tempi dell'egemonia della Grecia o dell'Impero romano. Tuttavia gran parte delle storie, sebbene ricalcanti i temi dei grandi kolossal dell'epoca come Sansone e Dalila, Quo vadis? e Ben-Hur, spesso avevano delle trame semplici che facevano abbassare il livello qualitativo del film[7].
Risistema la struttura espositiva, logica e/o bibliografica dei contenuti. Nella discussione puoi collaborare con altri utenti alla risistemazione. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.
Nel programma televisivo Stracult, andato in onda su Rai 2 nel 2005, era inserita una parodia a episodi dei film di Maciste e dei peplum in genere, interpretata da Lillo & Greg e diretta da Luca Rea.
Nel 2023 è stato pubblicato un docufilm, diretto da Maurizio Sciarra, denominato Il ritorno di Maciste, che racconta la nascita e la storia del personaggio nel panorama cinematografico italiano.[8]
^ab Francesco Zippel, Pagano, Bartolomeo, in Enciclopedia del cinema, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004. URL consultato il 19 marzo 2018.
^Maciste, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 19 marzo 2018.
^ Massimo Cardillo, Tra le quinte del cinematografo: cinema, cultura e società in Italia 1900-1937, Edizioni Dedalo, 1987, p. 50-55, ISBN978-88-220-4522-5.
^Michele Giordano, Giganti buoni: da Ercole a Piedone (e oltre) il mito dell'uomo forte nel cinema italiano, Gremese Editore, 1998, ISBN978-88-7742-183-8.
^ Lino Aulenti, Storia del cinema italiano, libreriauniversitaria.it, 2011, p. 15, ISBN978-88-6292-108-4.
^ Oscar Lapeña Marchena, Guida al cinema peplum: Ercole, Ursus, Sansone e Maciste alla conquista di Atlantide, Profondo Rosso, 2009, ISBN978-88-95294-26-1.