Magical Play | |
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魔法遊戯 飛び出す!! ハナマル大冒険 (Mahō yūgi tobidasu!! Hanamaru daibōken) | |
Padudu, Pipin e MyuMyu nella sigla iniziale
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Genere | commedia[1], mahō shōjo[1] |
ONA | |
Regia | Hiroki Hayashi |
Composizione serie | Hiroshi Ōnogi |
Char. design | Kiyohiko Azuma |
Studio | AIC |
1ª pubbl. | 16 novembre 2001 – 3 maggio 2002 |
Episodi | 22 (completa) |
Rapporto | 4:3 |
Durata ep. | 5 min |
OAV | |
Magical Play 3D | |
Regia | Hiroki Hayashi |
Sceneggiatura | Hideyuki Kurata |
Musiche | Seikou Nagaoka |
Studio | AIC |
1ª edizione | 29 dicembre 2001 |
Episodi | unico |
Rapporto | 4:3 |
Durata | 30 min |
Magical Play (魔法遊戯 飛び出す!! ハナマル大冒険?, Mahō yūgi tobidasu!! Hanamaru daibōken) è un ONA, con disegni di Kiyohiko Azuma. Esso è apparso nel webcast dal 16 novembre 2001 al 3 maggio 2002, per un totale di 22 episodi. Tale satira sulle ragazze maghette in seguito è stata compressa in 4 episodi di mezz'ora ciascuno, e pubblicati su DVD. Inoltre un OAV in 3D è stato creato nel 2001. Da tale opera sono stati create due serie di manga, la prima disegnata da Yoshitaka Yoshino mentre la seconda da Yukimaru Katsura.
Padudu, la protagonista, è una giovane ragazza che viaggia per un regno inventato, partendo da un luogo chiamato "Sea Heaven" mare del paradiso. Una volta arrivata in un regno lontano, lei sfida gli altri abitanti del luogo. Il suo obiettivo è collezionare diversi oggetti con il quale potrà diventare una magica ragazza sulla Terra. Nel suo viaggio incontra due strane ragazze che saranno sia sue rivali che compagne.
Chris Beveridge di AnimeOnDVD recensì la serie trovando che fosse difficile darle un giudizio preciso. Risultava sicuramente un lavoro strano e non sembrava all'altezza degli stessi standard di alcuni dei lavori precedenti ad opera degli stessi autori, ma aveva un certo fascino in quanto si accompagnava al suo senso dell'umorismo insolito e al modo in cui "incasinava" i personaggi a volte e li portava ad affrontare sfide imbarazzanti. La pura stranezza dell'ambientazione a volte, almeno inizialmente, probabilmente avrebbe fatto annoiare alcune persone e che ci sarebbe voluto un bel po' per capirla abbastanza da ridere per quello che stava succedendo e apprezzare effettivamente i personaggi. Concluse affermando che risultava una buona serie autonoma e disimpegnata[1].
Tim Jones di THEM Anime Reviews trovò Magical Play come un'esperienza frustrante. Sembrava che la serie fosse stata prodotta solo per fare soldi piuttosto che per divertimento, facendo affidamento sul nome di un famoso mangaka per farlo. Sebbene gli ultimi episodi fossero molto migliori dei primi, e alcune battute di un annunciatore che appare casualmente fossero divertenti, la maggior parte della seria era noiosa, stupida e poco divertente. Senza alcuna conclusione e senza nessuna risoluzione degli eventi, lo spettatore si sarebbe ritrovato ingannato e di aver perso tempo fino alla fine. Concluse affermando che l'opera era destinata esclusivamente ai fanatici sfegatati del genere mahō shōjo e che serviva a mostrare il punto più basso della carriera di Kiyohiko Azuma, consigliò caldamente di stare lontani da Magical Play[2].