Maksim Alekseevič Antonovič (in russo Максим Алексеевич Антонович?; Belopol'e, 9 maggio 1835 – Pietrogrado, 14 novembre 1918) è stato un filosofo e giornalista russo.
Antonovič è stato un rappresentante del materialismo, pubblicista, democratico e compagno di Nikolaj Gavrilovič Černyševskij e Nikolaj Dobroljubov, associato del Sovremennik (dal 1859).
Figlio di un esponente del clero ortodosso[1], nel 1861 si laureò all'Accademia Teologica di San Pietroburgo[2]. Tra i suoi interessi vi furono anche le scienze naturali e nei suoi lavori spesso si soffermò sulle relazioni tra le idee e i meccanismi fisici e biologici ad esse associati[2].
Tra il 1861 e il 1862 pubblicò tre articoli sul Sovremennik in cui rifiutava l'idealismo, ebbe una visione critica delle tesi di Lavrov ma soprattutto attaccò il lavoro di Jurkevič e degli altri filosofi formati nelle accademie teologiche russe che cercavano di integrare l'idealismo con la teologia cristiano ortodossa[2].
Fu altresì molto critico con Turgenev, con una durissima recensione del romanzo Padri e figli accusò l'autore di aver messo in ridicolo le nuove generazioni tramite il personaggio del nichilista Bazarov[2]. La sua critica dell'opera diede origine ad una disputa con Dmitrij Pisarev, intellettuale di orientamento materialista che però aveva elogiato l'opera di Turgenev[2].
Collaborò alla rivista Parola (in russo слово?) fondata nel 1878 a San Pietroburgo e chiusa nel 1881 dopo aver avuto diversi problemi con la censura zarista[3].
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