Malacosteus niger

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Pesce mandibola
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
SuperclasseGnathostomata
ClasseActinopterygii
OrdineStomiiformes
FamigliaStomiidae
SottofamigliaMalacosteinae
GenereMalacosteus
SpecieMalacosteus niger
Nomenclatura binomiale
Malacosteus niger
Ayres, 1848
Sinonimi

Malacosteus choristodactylus Vaillant, 1888
Malacosteus danae Regan & Trewavas, 1930
Malacosteus indicus Günther, 1878

Areale

Il pesce mandibola (Malacosteus niger Ayres, 1848) è un pesce abissale del genere Malacosteus presente in tutti gli oceani, anche se in modo finora discontinuo.

Particolare della testa di Malacosteus niger che mostra le regioni di bioluminescenza rossa e blu.

Anche se piccolo, circa 20 centimetri di lunghezza, questo pesce è uno dei più straordinari esempi di adattamento di un essere vivente in un luogo così ostile come gli abissi marini: possiede infatti una mandibola completamente priva di articolazioni che la uniscono con la lingua e l'intero tronco, eccetto il cranio stesso. Anche il resto del corpo è inusuale: oltre a una pelle priva di scaglie, le pinne pettorali sono poco sviluppate, mentre le anali si trovano immediatamente prima della caudale. Il fotoforo postorbitale in questa specie è più grande di Malacosteus australis, da cui differisce anche nel conteggio dei fotofori laterali e nei caratteri morfologici.

Distribuzione

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Malacosteus niger è una specie circumglobale e ha una vasta area geografica. Si può trovare tipicamente tra le latitudini che vanno dai 66° nord fino ai 30° sud.[2] La specie sembra essere ampiamente distribuita nell'Oceano Atlantico centro-orientale. M. niger si trova solitamente tra i 500 e i 1000 metri di profondità.[1] Si ritiene che sia l'unico membro della famiglia che non esegua migrazioni verticali, il che significa che non migra in superficie come altre specie di pesci.[3]

Malacosteus niger

Il pesce trae vantaggio dalla sua strana conformazione, essendo questa infatti quasi completamente autonoma dal resto del corpo, la mandibola può essere estroflessa per catturare pesci e crostacei che rientrano nella sua dieta. Può talvolta anche ingoiare prede grandi la metà del corpo stesso. La dieta della specie contiene una parte sostanziale di zooplancton.[4] Alcune delle sue prede documentate includono calanoidi, micronecton, gamberetti decapodi e altri decapodi.[2] È stato registrato che i copepodi costituiscono circa il 69%-83% della dieta di M. niger.[4] M. niger digerisce la sua preda durante un ciclo digestivo, il che significa che i copepodi che consuma di notte vengono digeriti entro il pomeriggio del giorno successivo, il che richiede che si nutra costantemente di queste piccole prede per sostenere la sua energia.

  1. ^ a b Malacosteus niger, su iucnredlist.org.
  2. ^ a b (EN) Tracey T. Sutton, Trophic ecology of the deep-sea fish Malacosteus niger (Pisces: Stomiidae): An enigmatic feeding ecology to facilitate a unique visual system?, in Deep Sea Research Part I: Oceanographic Research Papers, vol. 52, n. 11, 1º novembre 2005, pp. 2065–2076, DOI:10.1016/j.dsr.2005.06.011.
  3. ^ Christopher P. Kenaley, [886:ROTSLG2.0.CO;2.full Revision of the Stoplight Loosejaw Genus Malacosteus (Teleostei: Stomiidae: Malacosteinae), with Description of a New Species from the Temperate Southern Hemisphere and Indian Ocean], in Copeia, vol. 2007, n. 4, 2007-12, pp. 886–900, DOI:10.1643/0045-8511(2007)7[886:ROTSLG]2.0.CO;2.
  4. ^ a b (EN) Tracey T. Sutton, Trophic ecology of the deep-sea fish Malacosteus niger (Pisces: Stomiidae): An enigmatic feeding ecology to facilitate a unique visual system?, in Deep Sea Research Part I: Oceanographic Research Papers, vol. 52, n. 11, 2005-11, pp. 2065–2076, DOI:10.1016/j.dsr.2005.06.011.

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