Malattia di Alexander | |
---|---|
Malattia rara | |
Cod. esenz. SSN | RFG010 |
Specialità | endocrinologia e neurologia |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 331.89 |
ICD-10 | E75.2 |
OMIM | 203450 |
MeSH | D038261 |
GeneReviews | Panoramica |
Eponimi | |
William Stewart Alexander | |
La malattia di Alexander fa parte del gruppo delle sindromi neurologiche conosciute come leucodistrofie; consistono in un'alterazione della mielina, la guaina protettrice dei nervi, all'interno della materia bianca cerebrale. La distruzione della materia bianca è accompagnata dalla formazione delle fibre di Rosenthal (gruppi di proteine anormali che si accumulano in cellule denominate astrociti). Le scoperte recenti indicano che la maggior parte degli individui (circa il 90 per cento) affetti della malattia di Alexander hanno una mutazione nel gene che forma la proteina silicea fibrillare (GFAP), la cui presenza è stata rilevata all'interno delle fibre di Rosenthal; tuttavia è ancora poco chiaro come la mutazione causi la malattia. La malattia di Alexander ha un decorso progressivo e solitamente fatale.
I sintomi variano fra le tre forme della malattia (infantile, giovanile ed a insorgenza da adulto).
Il trattamento per la malattia di Alexander è sintomatico non esistono terapie specifiche; il trapianto di midollo osseo provato su un bambino non ha prodotto alcun miglioramento. L'idrocefalia può essere trattata tramite intervento chirurgico.