Manuel Cargaleiro

Manuel Cargaleiro nel 2015

Manuel Alves Cargaleiro (Vila Velha de Ródão, 16 marzo 1927Lisbona, 30 giugno 2024[1][2][3]) è stato un ceramista e pittore portoghese.

Dopo aver trascorso la gioventù tra Almada e Seixal, nel 1949 partecipò alla prima Fiera della Ceramica organizzata da António Ferro a Lisbona e nel 1952 tenne la prima mostra individuale di ceramica organizzata dal Secretariado Nacional de Informação (SNI).

Nel 1957 si trasferì a Parigi, dove è stato rappresentato permanentemente alla Galerie Albert Loeb. In seguito insegnò l'arte della ceramica presso la Scuola di Arti Decorative António Arroyo.

Il 31 gennaio 1990 istituì a Lisbona la Fondazione Manuel Cargaleiro, alla quale offrì una vasta raccolta delle sue opere e una collezione composta da oggetti di tematiche varie. A Lisbona allestì inoltre un laboratorio nella Fábrica de Cerâmica da Viúva Lamego.

Nel 1999, dopo aver ricevuto il premio "Viaggio attraverso la ceramica" a Vietri sul Mare, intraprese una profonda collaborazione artistica in Costiera amalfitana[4][5], inaugurando nel 2004 il Museo Artistico Industriale di Ceramica Manuel Cargaleiro, che venne ospitato a Vietri sul Mare fino a dicembre 2010[6] e trasferito nel 2014 presso la Fondazione Museo Manuel Cargaleiro a Ravello.[4]

Il 9 settembre 2005 fu aperto al pubblico e gli venne dedicato il Museu Cargaleiro, allestito a Castelo Branco.[7]

A partitre dagli anni 2000 Cargaleiro arricchì la sua creazione collaborando con Didier Marien della Galerie Boccara su una serie di tappeti artistici.[8]

Il pannello ceramico di Cargaleiro installato nella stazione Champs Élysées - Clemenceau della Metropolitana di Parigi
Il pannello ceramico "Io preferisco i fiori" realizzato da Cargaleiro nel 2002 ed installato ad Amalfi

Le sue opere sono state influenzate dagli artisti della Scuola di Parigi, tra cui Robert Delaunay, Max Ernst, Victor Vasarely e Paul Klee, e si basavano su moduli geometrici e colori primari, suggerendo movimento nello spazio. In particolare si ricordano i pannelli in ceramica per:

Commendatore dell'Ordine di San Giacomo della Spada - nastrino per uniforme ordinaria
— 30 giugno 1983[12]
Ufficiale dell'Ordine delle arti e delle lettere - nastrino per uniforme ordinaria
— 1984
Gran Croce dell'Ordine al merito - nastrino per uniforme ordinaria
— 4 febbraio 1989[12]
Gran Croce dell'Ordine dell'infante Dom Henrique - nastrino per uniforme ordinaria
— 16 marzo 2017[12]
Gran Croce dell'Ordine di Camões - nastrino per uniforme ordinaria
— 16 febbraio 2023[12]
  1. ^ (PT) Rádio e Televisão de Portugal, Mestre Cargaleiro. Morreu o artista Manuel Cargaleiro aos 97 anos, su Mestre Cargaleiro. Morreu o artista Manuel Cargaleiro aos 97 anos, 30 giugno 2024. URL consultato il 30 giugno 2024.
  2. ^ (PT) Governo decreta 1 dia de luto nacional pela morte de Manuel Cargaleiro, um mestre “imortal” que partiu “tranquilo”, su Expresso, 30 giugno 2024. URL consultato il 30 giugno 2024.
  3. ^ (PT) Manuel Cargaleiro morreu aos 97 anos. Governo decreta luto nacional, su reconquista.pt, 30 giugno 2024. URL consultato il 30 giugno 2024.
  4. ^ a b (PT) Coleção, su www.fundacaomanuelcargaleiro.pt. URL consultato il 30 giugno 2024.
  5. ^ Manuel Cargaleiro: Il retaggio dell’antico nelle culture mediterranee, su www.univeur.org, 6 dicembre 2014. URL consultato il 30 giugno 2024.
  6. ^ Cargaleiro Manuel, su bbcc.regione.emilia-romagna.it, Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna. URL consultato il 30 giugno 2024.
  7. ^ (PT) Museu, su www.fundacaomanuelcargaleiro.pt. URL consultato il 30 giugno 2024.
  8. ^ (FR) Galerie Boccara, Tapis d'artistes, su boccara.com. URL consultato il 30 giugno 2024.
  9. ^ (PT) História, su esmcargaleiro.pt, Escola Secundária Manuel Cargaleiro, 26 luglio 2020. URL consultato il 30 giugno 2024.
  10. ^ Manuel Cargaleiro è il Magister Civitatis Amalfie, su comune.amalfi.sa.it, Comune di Amalfi, 27 agosto 2017. URL consultato il 30 giugno 2024.
  11. ^ Addio al maestro Manuel Cargaleiro. La sua arte per sempre in Costa d’Amalfi, su Il Quotidiano della Costiera, 30 giugno 2024. URL consultato il 30 giugno 2024.
  12. ^ a b c d (PT) Entidades Nacionais Agraciadas com Ordens Portuguesas, su ordens.presidencia.pt, Presidência da República Portuguesa. URL consultato il 30 giugno 2024.

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