I Maratti[1], o più esattamente, Marāthā (in urduمراٹھا?) sono un clan o casta dell'India, sviluppatasi nello stato indiano del Maharashtra. Il termine è distinto da Marathi, che indica il gruppo etnico o la lingua dominanti nello stesso stato[2].
La casta Maratha era originariamente formata dall'amalgama di famiglie di coltivatori diretti - Kunbi, Lohar, Sutar, Bhandari, Thakar e anche pastori Dhangar - in Maharashtra e che parlano la lingua marathi come madre-lingua.
Nel secolo XVII, i Maratha e numerose altre caste del Maharashtra riuscirono, sotto la guida dal loro re Shivaji, ad avere la meglio sull'imperatore moghulAurangzeb e a formare un proprio potente regno che in seguito allargò la propria influenza a tutta l'India centrale, diventando un potente Impero.
«Era questi di statura assai più bassa dell'addormentato ed assai esile, con gambe e braccia che somigliavano a bastoni nodosi ricoperti di cuoio. Il tipo fierissimo, lo sguardo fosco, il corto languti che gli copriva i fianchi, le boccole che pendevano dai suoi orecchi, tutto insomma lo dava a conoscere a prima vista per un maharatto, gente bellicosa dell'India Occidentale.»
«In seventeenth and eighteenth century India, military service was the most viable form of entrepreneurship for the peasants, shepherds, ironworkers and others who coalesced into the Maratha caste»