Ultimo di sei fratelli, trascorse l'infanzia e l'adolescenza a Roma presso lo zio Guido (a lui intitolò la sua prima opera Aria de Roma, pubblicata a vent'anni nel 1932). Dopo la morte dello zio ritornò a Milano, dove si laureò in giurisprudenza.[1] Successivamente iniziò ad allestire spettacoli teatrali. L'editore Andrea Rizzoli lo notò e lo chiamò a collaborare con il giornale umoristico Bertoldo, di cui era proprietario. Da lì Marchesi iniziò la sua attività di giornalista per molte testate (tra cui il Marc'Aurelio, il Tascabile di Zavattini, e Omnibus di Leo Longanesi), continuando poi a scrivere programmi radiofonici per l'EIAR, poi Rai (a cominciare da AZ radioenciclopedia del 1937 e Cinquemilalire per un sorriso del 1939, fino ad arrivare negli anni settanta a Quarto Programma, con Maurizio Costanzo, Dino Verde ed Enrico Vaime, e Kursaal) e canzoni per l'orchestra Circolo Jazz Hot, di cui era cantante solista, e per altri artisti (tra gli altri per Vittorio De Sica).
Dopo l'esordio letterario nel 1932 con la raccolta di poesie Aria de Roma, negli anni sessanta pubblicò la trilogia Essere o benessere (1962), Diario futile di un signore di mezza età (1963) e Il sadico del villaggio (1964). Tra i suoi libri figurano anche Il presente si muove, Sancta pubblicitas, Il definizionario, I cento neoproverbi, Il meglio del peggio, I libri degli scherzi, e i romanzi Il malloppo, premio per l'estate 1972, e Sette zie (1977). Tradusse per la casa editrice Mondadori alcuni dei primi albi di Asterix.
Nel 1939 avviene la svolta per la sua carriera teatrale e cinematografica,[2] quando conosce Macario. Inizia a lavorare per lui nella rivista teatraleTrenta donne e un cameriere; inoltre scrive le battute per quello che viene considerato il primo film comico italiano, Imputato alzatevi. Da quel momento la sua carriera è in continua ascesa e con la rivista di Macario impara e si allena per i successivi sketch radiofonici e televisivi. Durante la seconda guerra mondiale prende parte alle operazioni in Africa settentrionale. Nella battaglia di El Alamein (1942) viene ferito ad un polmone.[3] Dopo la guerra si trasferisce a Roma come autore radiofonico prima e televisivo poi.
Nel 1948 sposa Olga Barberis, torna a Milano, e sotto consiglio di sua moglie compra una casa in via Pietro Mascagni e un piccolo studio in via Livorno. Gli anni '50 e '60 furono anni d'oro. Per la televisione scrisse e realizzò spettacoli come Il signore di mezza età, Te lo ricordi, Invito al sorriso, Ti conosco mascherina, La prova del nove, Questo sì questo no, La piazzetta, Lui e lei, Lei, lui e gli altri, Valentina, Le piace la mia faccia, L'amico del giaguaro e Canzonissima (le edizioni del 1968 e del 1972). Inoltre fu attivissimo copywriter, firmando più di 4.000 caroselli e notissimi slogan pubblicitari.
Alla fine degli anni '60 Marchesi si separò dalla moglie.[4] Tornò a Roma. Il primo grande lavoro fu Canzonissima 1972: fu autore del programma e della sigla iniziale, la fortunata Vieni via con me (Taratapunzi-e): la canzone fu seconda in classifica e fu disco d'oro. A Roma si innamorò di una ragazza di origini sarde, Enrica Sisti. Nel 1976 la sposò e, a sessantaquattro anni, divenne padre di Stefano Massimo.[5] Nel 1977 fu tra gli autori del varietà televisivo Il guazzabuglio, diretto da Enzo Trapani.
Morì il 19 luglio 1978 a 66 anni, a San Giovanni di Sinis, in Sardegna. Mentre nuotava fu sbalzato da un'onda contro uno scoglio.[6] Dopo aver sbattuto la testa, annegò.
Sempre in Sardegna, a Setzu, Marchesi possedeva una villa in cui si rifugiava per scrivere; vi si trova tuttora la biblioteca a lui intitolata, con vari cimeli, e i suoi libri.
Nel 2000 il comune di Roma gli ha dedicato una strada nel quartiere Vallerano.
Negli anni della gioventù Marcello Marchesi si innamorò di una ragazza che durante l'estate frequentava le spiagge liguri. Un giorno prese la bicicletta, partì da Roma e la raggiunse. Il gesto eclatante conquistò la ragazza. I due si sposarono e per un periodo vissero insieme a Milano, per poi spostarsi a Roma e tornare nuovamente a Milano, tutti spostamenti fortemente voluti dalla moglie. Un giorno, tornando a casa, Marchesi trovò la domestica rattristata che gli comunicò "povera signora, l'avvocato è morto". Marcello Marchesi scoprì così che tutti gli spostamenti Roma-Milano erano dovuti alla volontà della moglie di seguire il suo amante, l'«avvocato».
La lasciò, tornò a Roma, si innamorò ed ebbe un figlio all'età di 63 anni. Per la felicità della nuova vita prese 10 kg.[7]
Se vincessi i milioni della Lotteria E42!..., programma di Marcello Marchesi, trasmesso il 5 gennaio 1939.
Alberto si fa rispettare, avventura in due tempi di Marcello Marchesi, trasmesso il 31 gennaio 1939.
Venite con me… al giardino zoologico, passeggiata di Marcello Marchesi, regia di Guido Barbarisi, orchestra Zeme (1941)[8]
Nuovissime avventure di Tom Mei poliziotto dilettante, avventure musicali di Vittorio Metz e Marcello Marchesi, regia di Riccardo Massucci, orchestra Vaccari, trasmessa il 16 dicembre 1941.
Fantasie segrete, rivista introspettiva di Marcello Marchesi, regia di Silvio Gigli, presentata dall'autore, orchestra Spaggiari, trasmessa l'11 marzo 1942.
Fuori programma n. 4, curiosità di radioascoltatori, a cura di Marcello Marchesi, regia di Nino Meloni, presenta Paolo Stoppa, trasmesso il 6 febbraio 1943.
Umoristi italiani al microfono, mostra personale di Marcello Marchesi, regia di Nino Meloni, trasmesso nel programma "A" il 15 febbraio 1943.
Dici, Decio?, rivista di Marcello Marchesi, trasmessa il 16 novembre 1947.
Una notte all'anno di Marcello Marchesi, regia di Claudio Fino, trasmessa il 24 dicembre 1947.
La girandola, radiodivertimento a cura di Marcello Marchesi e Steno, regia di Franco Rossi, compagnia del Teatro comico di Roma, orchestra di Nello Segurini (1948)
Il bilione, varietà settimanale di Agenore Incrocci, Marchesi e Steno, regia di Nino Meloni, compagnia del Teatro comico di Roma, orchestra di Mario Vallini (1948)
Il pettegolo, varietà di Marcello Marchesi, regia di Enzo Convalli, con Carlo Dapporto (1953)
Il grande Jockey, varietà di Marcello Marchesi (1967)
Il giocone, programma a sorpresa di Maurizio Costanzo e Marcello Marchesi, regia di Roberto D'Onofrio (1973)
Andata e Ritorno. Programma per indaffarati, distratti e lontani, con Maurizio Costanzo
^Olga Barberis che aveva una relazione con il commercialista. Si era fatta intestare tutte le proprietà del marito e quando i due si lasciarono Marchesi si accorse che il suo patrimonio si era azzerato.
^Oreste Del Buono, Amici. Amici degli amici. Maestri..., Baldini&Castoldi, Milano 1994, pag. 237.
R. De Berti, Marcello Marchesi e Tino Scotti: viaggio intermediale fra teatro, cinema e Carosello
Marcello Marchesi. Il genio senza tempo del signore di mezza età, di AA.VV., Catalogo della mostra omonima, Biblioteca Sormani di Milano, pagg. 127 (2013)