Fu membro dell'Accademia romana di Pomponio Leto. Insegnante di retorica in varie città come Udine, Venezia e Verona, iniziò poi a scrivere. Nelle sue innumerevoli opere ci furono orazioni, scritti sulla topografia e sulle magistrature veneziane. Per la pubblicazione della sua storia su Venezia (Decades rerum Venetarum), ottenne nel 1486 un privilegio accordatogli dal Doge. Tale concessione anticipava il diritto d'autore, volto a salvaguardare gli scrittori dai plagi e dalle copie pirata[1].
Sabellico fu amministratore della imponente collezione di manoscritti greci conservati nel Palazzo Ducale di Venezia, provenienti, prima dell'arrivo dei numerosi codici del cardinale Bessarione, dal saccheggio operato dai crociati nel 1204 a Costantinopoli.
Giovanni Rita, Da Vicovaro a Venezia: introduzione a Marcantonio Sabellico, Assessorato alla Cultura Comune di Vicovaro, 2004
Gaetano Cozzi, Intorno all'edizione dell'opera di Marcantonio Sabellico, curata da Celio Secondo Curione e dedicata a Sigismondo Augusto Re di Polonia, in: Venezia e la Polonia nei secoli dal XVII al XIX, a cura di Luigi Cini, Istituto per la collaborazione culturale, Venezia-Roma 1965, pp. 165-177.
Giuseppe Pomponi, La vita e le opere di Marcantonio Sabellico, in: La storia di Vicovaro nel quadro delle vicende della Valle dell'Aniene, di Roma, della Chiesa e d'Italia, Vicovaro 1995, v. 2, pp. 213-255
Andrea Del Ben, SABELLICO MARCANTONIO, su dizionariobiograficodeifriulani.it – Dizionario biografico dei friulani. Nuovo Liruti online, Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli.