Marco Micheli

Asteroidi scoperti[1][2]: 26
177853 Lumezzane [3] 5 agosto 2005
229836 Wladimarinello [3] 28 agosto 2009
233559 Pizzetti [4] 4 agosto 2007
266710 Pedrettiadriana 31 agosto 2009
352148 Tarcisiozani [3] 4 agosto 2007
614690 Conversimarcello[5] 4 dicembre 2021

Marco Micheli (Brescia, 1983) è un astronomo italiano.

Laureatosi nel 2007 in astronomia e astrofisica all'Università di Pisa con una tesi sull'effetto YORP, si è trasferito per il dottorato all'Università delle Hawaii. Si è poi trasferito presso l'ESA a Frascati.[6]

Con il team del progetto Pan-STARRS è stato protagonista il 29 gennaio 2011 del record di nuovi asteroidi individuati in una singola notte.[7]

Il Minor Planet Center gli accredita le scoperte di ventisei asteroidi, effettuate tra il 2005 e il 2021, in parte in collaborazione con altri astronomi: Fabrizio Bernardi, Adam Draginda, Peter Forshay, Teddy George, Wladimiro Marinello, Gianpaolo Pizzetti, David James Tholen e Lisa Wells.

A giugno 2018 ha pubblicato uno studio su 1I/'Oumuamua, il primo asteroide interstellare, che suggerisce come questo corpo celeste possa essere di natura cometaria, sebbene non abbia mostrato alcuna attività in modo evidente nello spettro visivo durante il transito nel sistema solare.[8][9]

Gli è stato dedicato l'asteroide 10277 Micheli.[10]

  1. ^ Lista alfabetica degli scopritori di asteroidi, su minorplanetcenter.org, IAU Minor Planet Center. URL consultato il 26 agosto 2022.
  2. ^ Dati aggiornati al 26 agosto 2022. Nell'elenco appaiono solamente gli asteroidi con denominazione definitiva.
  3. ^ a b c In collaborazione con Gianpaolo Pizzetti.
  4. ^ In collaborazione con Wladimiro Marinello.
  5. ^ In collaborazione con L. Conversi
  6. ^ Marco Micheli, «La sfida di impedire che gli asteroidi colpiscano la Terra», su giornaledibrescia.it, Il Giornale di Brescia, 22 giugno 2020. URL consultato il 10 dicembre 2020.
  7. ^ Daniela Cipolloni, Record: 19 asteroidi scoperti in una notte, su media.inaf.it, Istituto nazionale di astrofisica, 1º marzo 2011. URL consultato il 6 novembre 2016.
  8. ^ (EN) Marco Micheli et al., Non-gravitational acceleration in the trajectory of 1I/2017 U1 ('Oumuamua) (abstract), in Nature, vol. 559, 27 giugno 2018, pp. 223–226, DOI:10.1038/s41586-018-0254-4.
  9. ^ Delusione! ‘Oumuamua è “solo” una cometa, su lescienze.it, 27 giugno 2018. URL consultato il 28 giugno 2018.
  10. ^ (EN) M.P.C. 103974 del 13 aprile 2017

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