Marsanes è un testo gnostico sethiano degli apocrifi del Nuovo Testamento. L'unica copia sopravvissuta proviene dalla biblioteca di Nag Hammadi, anche se con quattro pagine mancanti e diverse righe danneggiate irreparabilmente, comprese le prime dieci della quinta pagina. Gli studiosi ipotizzano che il testo sia stato originariamente scritto da un siriano in greco durante il III secolo.
Come Zostrianos e Allogeno, il testo descrive una cosmogonia esoterica molto elaborata di emanazioni successive da un Dio originale, come rivelato da Marsanes, che è riconosciuto come un profeta gnostico. All'interno del testo ci sono indicazioni che i Sethiani avevano sviluppato idee di monismo, un'idea paragonabile alla nozione di Eracleone di perfezione e permanenza universale espressa attraverso la costanza della massa totale delle cose al suo interno (cioè tutta la materia nell'universo può solo cambiare forma e non può essere creato o distrutto). Il testo è anche un'apocalisse che a un certo punto potrebbe essere stata utilizzata dalla scuola di Plotino a Roma. Il pensiero gnostico comune è particolarmente prominente attraverso la discussione del testo sul potere della conoscenza sacra, che può consentire ai lettori di ascendere attraverso i livelli dell'universo fino a raggiungere il cielo più alto in cui risiede Dio.